ACCADDE OGGI

Tutti quei Giuseppe legati particolarmente alla storia della Puglia

Annabella De Robertis

Da Bozzi a Carulli, da Visconti a Di Vagno: la «pleiade numerosa di eminenti suoi figli» come scrive Adolfo Ranieri

BARI - La Camera vota la fiducia al ministero Facta. Sul «Corriere delle Puglie» del 19 marzo 1922 in primo piano la politica interna: la Camera ha conferito la fiducia al governo Facta, entrato in carica il 26 febbraio. Il presidente del Consiglio deve subito affrontare, tuttavia, un’emergenza di carattere internazionale. In seduta ha, infatti, preso la parola il Ministro degli Esteri Schanzer per render conto della reazione istituzionale della Grecia in seguito ai gravi fatti accaduti nei giorni precedenti, che hanno causato un incidente diplomatico tra i due paesi: il piroscafo italiano «Abbazia» è stato, infatti, sequestrato illegalmente dalle autorità navali elleniche. Il governo greco di Gunaris, spiega Schanzer, si è esplicitamente scusato per l’accaduto, annunciando di voler rinunciare ad ogni misura di polizia marittima contro le nostre navi: la Grecia è, in questi mesi, impegnata in un nuovo conflitto con la neonata repubblica di Turchia, conseguenza della dissoluzione dell'impero ottomano. La guerra si concluderà pochi mesi dopo con la vittoria delle armate guidate da Atatürk.

SAN GIUSEPPE - «Assieme al grande Nicolò è il nome Giuseppe legato particolarmente alla storia della civiltà di Puglia, perché ricorda la pleiade numerosa di eminenti suoi figli», scrive Adolfo Ranieri in un pezzo dedicato al santo di cui oggi ricorre la festa e che, nel 1922 come pure cento anni dopo, viene celebrata non solo religiosamente. Folta, dunque, la schiera dei Giuseppe che hanno reso onore alla nostra terra. Ranieri elenca i più noti: Giuseppe Bozzi, docente di diritto e membro della celebre Dieta di Bari; Giuseppe Carulli, giurista e diplomatico; Giuseppe Forges Davanzati, scienziato e arcivescovo di Trani; Giuseppe De Rossi, accademico e poeta. E ancora Giuseppe Sagarriga Visconti, che nel 1848 era sulle barricate a Napoli, ma fu poi senatore e direttore del Banco di Napoli; Giuseppe Massari, patriota e giornalista nato a Taranto, dopo l’Unità deputato e autore dell’inchiesta sul brigantaggio nelle province meridionali. Da non dimenticare, infine, i «contemporanei» Giuseppe Laterza, «che ha fatto transvolare oltre i confini l’industria tipografica pugliese», Giuseppe Di Vagno, «che col suo sangue ha eretto un altare di espiazione e di protesta contro ogni violenza fratricida», e, infine, una donna: Giuseppina Borea, fondatrice dell’Istituto di Scuole professionali, che, ancora adesso, si trova a Bari, in uno storico edificio in piazza Garibaldi, e porta il suo nome.

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