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Pedopornografia nel "giallo" di Garlasco

Pedopornografia nel "giallo" di Garlasco

 

Venerdì 21 Dicembre 2007, 00:00

27 Maggio 2025, 18:02

MILANO - Ancora nei guai Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara Poggi, la ventiseienne massacrata nella sua villa a Garlasco il 13 agosto scorso. La nuova accusa però non si riferisce all'omicidio della giovane. Da pochi giorni lo studente infatti risulta indagato per i reati di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico.
Il nuovo capo d'imputazione a carico di Stasi, 24 anni, unico indagato per la morte di Chiara, è stato contestato ieri dalla pm di Vigevano Rosa Muscio che ha convocato lo studente in Procura per ascoltarlo in presenza dei suoi legali, il professore Angelo Giarda, e l'avvocato Giuseppe Colli.
Secondo l'accusa Alberto Stasi avrebbe divulgato su internet alcuni filmati che ritraevano minorenni nudi o in atti sessuali; l'altro reato invece si riferisce alla esclusiva detenzione di immagini e filmati pedopornografici sul suo pc. Il giovane è rimasto in procura ieri pomeriggio per circa un'ora, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere.
La nuova inchiesta non sembra portare nuovi elementi nelle indagini per l'omicidio di Chiara, ma arriva comunque dopo alcune settimane di apparente immobilità.
Intanto ieri mattina i carabinieri sono tornati nella villetta di via Pascoli, dove Chiara venne massacrata, per nuovi sopralluoghi. Un'attività investigativa che doveva svolgersi nel più assoluto segreto. Gli inquirenti però sono stati traditi dall'antifurto che ha messo in allarme i vicini. Si è scoperto così che erano entrati per effettuare alcuni rilievi di carattere generale su richiesta del Pm Rosa Muscio, titolare dell'inchiesta sull'omicidio. Probabilmente il magistrato vuole incrociare o verificare alcuni dati emersi nelle relazioni consegnate una dai Ris e una dal loro comandante Luciano Garofano.
Sempre nelle ultime ore si è inoltre appreso che il legale della famiglia di Chiara Poggi, ha depositato nei giorni scorsi alla pm Muscio un'istanza per chiedere l'autorizzazione a fare insieme al consulente Marzio Capra un sopralluogo nella villetta. La richiesta riguarda un nuovo accesso sulla scena del crimine, prima che la casa venga riconsegnata ai genitori di Chiara, per cercare l'arma del delitto non ancora trovata e per effettuare dei rilievi fotografici.
I genitori e il fratello di Chiara hanno espresso più volte il desiderio di tornare a vivere nella casa. Un desiderio che speravano tanto si esaudisse per Natale. «Sappiamo bene che sarà un Natale tristissimo, il primo senza la nostra Chiara - ha ripetuto più volte la madre, Rita - ma quella casa è anche il posto dove sentiamo lei più vicina».

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