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Reggio Emilia - Far West in Tribunale: tre morti

 

Mercoledì 17 Ottobre 2007, 00:00

06 Novembre 2024, 17:11

REGGIO EMILIA - un albanese entra nell'aula delle separazioni civili del Tribunale e spara alla moglie, dalla quale si stava separando, e ad un parente di questa. Poi tenta la fuga ma è colpito a morte dalla polizia durante un conflitto a fuoco.
Il delitto è avvenuto attorno alle ore 11 nell'aula delle separazioni civili del tribunale di Reggio Emilia. Feriti non gravemente anche due avvocati e un poliziotto.
L'albanese, 40 anni, di Durazzo, dopo avere ucciso la moglie il parente di lei, ha tentato di fuggire, ma la sua fuga si è conclusa con la morte. È intervenuto l'equipaggio di una Volante che si trovava nell'aula accanto a quella dove era in corso la separazione.

Da una prima frammentaria ricostruzione l'uomo, che era entrato in tribunale con una pistola, ha estratto all'improvviso l'arma e ha sparato prima contro la moglie e poi contro il cognato. Ferite anche altre due persone tra cui un avvocato. A questo punto l'albanese avrebbe cercato di scappare ma incrociando alcuni poliziotti in servizio in tribunale è iniziato un conflitto a fuoco e l'uomo sarebbe rimasto ucciso. Come è facile immaginare, all'interno del palazzo di giustizia c'è stato un fuggi fuggi generale e molta confusione.

L'assassino si chiamava Klirimi Fajzo, 40 anni, di Durazzo, residente a Reggio Emilia in via Andreini. La moglie, che è data per clinicamente morta, è Vyosa Demcolli, 37 anni, pure di Durazzo. La coppia aveva due figli. L'arma usata da Fejzo è una pistola.
La terza vittima è Arjan Demcolli, 32 anni, il fratello e non lo zio come inizialmente si pensava, della donna contro la quale il marito ha fatto fuoco con una pistola.

Vyosa Demcolli Fejzo è stata portata in condizioni disperate in ospedale, mentre i cadaveri di Demcolli e Feyzo, morti sul colpo, sono stati rimossi dopo il sopralluogo del medico legale e l'autorizzazione della procura. Della donna, diverse fonti ribadiscono che sia giudicata clinicamente morta, ma non vi sono conferme ufficiali.

Secondo la ricostruzione fatta dall'avvocato dell'assassino, Galileo Conti, Fejzo ha rivolto l'arma prima contro la coniuge, poi contro il fratello, quindi contro l'avvocatessa Fava, poi addirittura contro il proprio difensore e la sua assistente, che però sono riusciti a salvarsi e a fuggire. Aveva dato già dei segnali nei giorni scorsi?, è stato chiesto al legale: «No - ha risposto Conti - faceva tutto il bravo, il buono...l'avessi solo immaginato... mamma mia, eh purtroppo sono falsi anche con gli avvocati».

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