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Trentino, recuperati soldati mummificati

Trentino, recuperati soldati mummificati

 

Domenica 22 Agosto 2004, 16:56

02 Febbraio 2016, 19:04

TRENTO - Sono morti nel settembre 1918, a poche settimane dalla fine della grande guerra, colpiti da una granata italiana durante un assalto tentato dall' esercito austro-ungarico per riconquistare Cima S.Matteo, i tre Kaiserschuetzen ritrovati nel ghiacciaio dei Forni, sull' Ortles-Cevedale, in val di Pejo. Facevano parte del terzo reggimento, compagnia d' alta montagna, di stanza a Dimaro, sempre in Trentino, che il tre settembre '18 fu decimato dagli italiani appena uscì dalle trincee per tentare l' assalto.
A trovare le salme, ad una quota di 3.400 metri, sotto il Piz Jumela, non lontano dalla Cima S.Matteo, è stato Maurizio Vincenzi, presidente del Museo della guerra di Pejo e vicecomandante del soccorso alpino della valle trentina, famosa per la sua acqua minerale.
I resti perfettamente mummificati sono stati recuperati ai piedi del Piz Giumela dagli uomini del locale soccorso alpino con l' ausilio dell' elicottero dei Vigili del Fuoco di Trento e poi trasportati al cimitero di Pejo. Già sabato si era tentato il loro recupero ma il maltempo - in zona è nevicato - ha impedendo le operazioni.
Le salme sono state composte nella camera mortuaria del cimitero di Pejo, dove sono state issate le bandiere italiana e austriaca in segno di onore. Un rispetto per i morti in guerra da parte di una terra che ha visto combattere i propri figli in entrambi gli eserciti. Proprio per questo da anni a Passo del Tonale, poco lontano da Pejo, si svolge una giornata della memoria in onore dei combattenti dei due schieramenti.
I tre soldati verranno sepolti nel locale cimitero, prima del loro definitivo trasferimento in un ossario, con gli onori militari. Per questo è stata contattata la Schwarzes Kreuz - Croce Nera, organizzazione che cura i cimiteri di guerra austriaci.
Il ritrovamento è giudicato eccezionale. Era dal 1924 che non venivano ritrovati nelle neve corpi di soldati della prima guerra mondiale in un simile stato di conservazione. Ma stavolta la scoperta appare unica anche perchè le salme perfettamente restituite dal ghiaccio sono tre. Il dubbio - secondo gli storici locali - riguarda il ruolo di questi soldati: se facevano parte cioè delle truppe d' assalto chiamate a riconquistare la vetta presa dagli italiani un mese prima con una ardita azione oppure erano se erano inquadrati nei ranghi del supporto sanitario. Difficile al momento capire se sono morti nello stesso punto in cui sono stati ritrovati oppure se quello stesso luogo è servito da cimitero per chi non riusciva a sopravvivere in condizioni a dir poco disumane.
Gli italiani conquistarono Cima San Matteo, a quota 3.667, il 13 agosto 1918 sorprendendo gli austriaci con una impensabile risalita lungo l'impervio versante lombardo. Un mese dopo il contrattacco vincente, ma costellato di decine di vittime. Tra questa anche i tre Kaiserschuetzen i cui corpi si sono perfettamente conservati nel ghiaccio e restituiti 86 anni dopo, perfettamente mummificati, per il ritiro del ghiacciaio dei Forni, sull' Ortles-Cevedale.
Da anni Vincenzi setaccia costantemente la zona alla ricerca di reperti destinati ad arricchire il museo locale «Pejo 1914-18 - La guerra sulla porta», che già conta un migliaio di pezzi. Stavolta con il binocolo ha notato una macchia scura sul versante nord. Vi è salito ed ha scoperto i corpi di soldati austriaci, che appaiono privi di mostrine.
Gli scontri nella zona dell' Ortles-Cevedale furono cruenti, anche negli ultimi mesi della guerra. Battaglie al limite dell' umano con gli uomini costretti ad affrontarsi a quote elevate, in condizioni ambientali difficili e con attrezzature che oggi appaiono ridicole. Per i tre Kaiserschuetzen ci sarà ora la pace nel cimitero di Pejo.
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