Dal 16 ottobre, Napoli ospiterà la 77ª edizione del Prix Italia, il prestigioso concorso internazionale promosso dalla Rai che premia il meglio dell’informazione, del documentario e della narrazione audiovisiva, radiofonica e digitale. Un’edizione dal respiro più internazionale che mai, con 238 programmi iscritti da 89 broadcaster in rappresentanza di 60 Paesi del mondo. Un’occasione per riaffermare la centralità del racconto dei fatti, della verifica delle fonti, della narrazione come strumento di comprensione del presente, in un’epoca sempre più segnata da contraddizioni informative e verità distorte.
Il concept dell’edizione 2025 prende spunto dalla leggenda di Partenope, la sirena che secondo il mito fondò la città di Napoli. Una figura evocativa che nel key visual dell’evento campeggia come una moderna polena, ispirando le onde del Golfo che si trasformano in frequenze, simbolo di connessione tra culture, lingue e sensibilità.
“La storia di Ulisse e Partenope ci ricorda che non può esserci scoperta della realtà senza gli strumenti della ragione e della verifica dei fatti”, afferma Chiara Longo Bifano, Segretario Generale del concorso. “Il Prix Italia vuole essere luogo di incontro, visione e indagine, a partire da Napoli e dal suo racconto al mondo”.
Tra le novità di quest’anno, l’introduzione del Global South Award, il primo premio dedicato a documentari provenienti dal cosiddetto Sud Globale. Un riconoscimento pensato per valorizzare talenti e storie dai contesti meno rappresentati, capaci di coniugare originalità, innovazione e universalità del messaggio, pur in assenza di grandi mezzi produttivi.
Una scelta che conferma la volontà del Prix Italia di abbattere barriere geografiche e narrative, favorendo una visione plurale e realmente globale della realtà.
Un festival aperto alla città e al mondo
Accanto al concorso, il programma propone come sempre grandi anteprime, eventi pubblici targati Rai e incontri con autori e protagonisti del mondo dell’audiovisivo. Il tutto incastonato in una cornice d’eccezione: Napoli, che con i suoi 2500 anni di storia, si prepara a ospitare broadcaster, creativi e artisti da tutto il mondo, riaffermando la sua vocazione a hub creativo, interculturale e visionario.
La manifestazione rientra infatti tra le iniziative del Comitato Nazionale Neapolis 2500. “Il programma del Prix Italia interpreta con coerenza e profondità i tratti distintivi della Napoli che celebriamo: innovazione, creatività e dialogo tra culture”, si legge in una nota ufficiale.
La prima International Week: summit, dialogo e confronto
Grande attenzione quest’anno anche alla dimensione istituzionale e al dialogo strategico: nasce infatti la prima Settimana Internazionale, ideata dalla Direttrice del Prix Italia Simona Martorelli e promossa dalla Direzione RIAE – Relazioni Internazionali e Affari Europei in collaborazione con EBU – European Broadcasting Union.
Dal 16 ottobre, Napoli diventerà così il crocevia di summit, tavole rotonde e incontri con i massimi rappresentanti delle televisioni pubbliche europee e internazionali. L’obiettivo: condividere buone pratiche, strategie e visioni sul futuro del servizio pubblico radiotelevisivo, in un’epoca in cui la sfida della credibilità e dell’informazione verificata è più attuale che mai.
“Raccontare la realtà senza filtri è l’esortazione che anima questa edizione del Prix Italia – un invito rivolto a chi fa informazione, ma anche a chi ne è spettatore”, concludono gli organizzatori. Perché oggi più che mai la narrazione è uno strumento di resistenza e consapevolezza.
Tutti gli aggiornamenti, il programma dettagliato e i contenuti extra sono disponibili sul sito ufficiale www.rai.it/prixitalia.