Sabato 06 Settembre 2025 | 06:22

L'Anm risponde ai politici di destra: «L’indagine sugli agenti non è uno schiaffo ai poliziotti»

 
L'Anm risponde ai politici di destra: «L’indagine sugli agenti non è uno schiaffo ai poliziotti»

Il sindacato dei magistrati: apprezzamento per gli avvocati che hanno espresso fiducia. Ma Salvini: «L'inchiesta è un disincentivo a chi rischia per salvare altre vite»

Lunedì 16 Giugno 2025, 15:57

Non sono «né condivisibili né accettabili le valutazioni espresse su alcuni organi di stampa da parte di alcuni esponenti politici e dei rappresentanti di alcuni sindacati della Polizia di Stato sull'operato dei magistrati della Procura della Repubblica di Taranto, impegnati, in queste ore, in delicati accertamenti sulle circostanze che hanno immediatamente seguito l'uccisione del brigadiere capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie». E’ la posizione espressa in un comunicato dell’Associazione nazionale magistrati di Lecce dopo le polemiche per gli avvisi di garanzia notificati ai due poliziotti indagati per la morte in un conflitto a fuoco del 59enne Michele Mastropietro, ritenuto l'autore dell'omicidio del brigadiere capo Carlo Legrottaglie.

«La natura degli accertamenti in corso – scrive l’Anm - impone la partecipazione ad essi, anche nel loro interesse, del personale del commissariato della Polizia di Stato di Grottaglie, coinvolto, suo malgrado, nel conflitto a fuoco nel quale ha perso la vita Michele Mastropietro. Nessuno di tali accertamenti può e deve essere letto come uno schiaffo alla realtà, alla logica e al lavoro di chi ogni giorno rischia la pelle per proteggere i cittadini o come una manifestazione di confusione o di contraddizione o, addirittura, come il segno della volontà di criminalizzare il personale della Polizia di Stato di Grottaglie».

 Il sindacato dei magistrati esprime «sostegno, vicinanza, solidarietà, pieni e convinti, ai magistrati della Procura della Repubblica di Taranto impegnati nell'essenziale e delicato compito di accertare i fatti accaduti» e manifesta «sincero apprezzamento per le parole e per l'operato dei difensori di fiducia del personale della Polizia di Stato di Grottaglie (gli avvocati Antonio La Scala di Bari e Giorgio Carta di Roma, ndr), che, sin da subito e pubblicamente, hanno manifestato piena fiducia nell'operato dei magistrati».

Sul tema è tornato ieri anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il caso Legrottaglie «è stato fortunatamente un episodio isolato, ma è indicativo delle difficoltà del mondo della sicurezza e delle forze dell'ordine durante le attività di controllo del territorio e nelle garanzie di sicurezza che devono offrire alla cittadinanza. Abbiamo assicurato solidarietà e vicinanza agli agenti» indagati: «Sono temi molto complicati che ci impegnano anche nel rafforzamento delle strutture e nelle rassicurazioni al personale».

Più critico invece il commento del leader della Lega, Matteo Salvini: «Il fatto che due poliziotti siano indagati per aver ucciso il killer lo vedo come un disincentivo al lavoro a chi rischia anche oggi per salvare altre vite. Nell'aggiornamento del decreto sicurezza stiamo lavorando, come Lega, per prevedere, anche oltre alle tutele legali già previste, il fatto che non ci sia la registrazione nel registro degli indagati di chi, durante il compimento del proprio dovere, deve usare delle armi per mettere fuori servizio i delinquenti».

 

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