Sabato 06 Settembre 2025 | 06:46

Comincia il Conclave: in cerca del nome che raccolga l’eredità di Papa Francesco

 
Redazione online

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Comincia il Conclave: in cerca del nome che raccolga l’eredità di Papa Francesco

Il presidio giornalistico internazionale, l’alta protezione nelle diverse strade intorno al Vaticano lo stato di allerta diramato per tutta la città. Ecco tutti i primi appuntamenti di oggi

Martedì 06 Maggio 2025, 21:18

07 Maggio 2025, 12:05

CITTÀ DEL VATICANO - «Si giunga quanto prima ad un cessate il fuoco permanente e si negozi, senza precondizioni e ulteriori indugi, la pace lungamente desiderata dalle popolazioni coinvolte e dal mondo intero»: i cardinali, prima di entrare in conclave, fanno propria l’eredità di Francesco e chiedono di fermare tutte le guerre, dall’Ucraina al Medio Oriente, passando per tutti i Paesi che soffrono in questo momento la guerra. Un segnale chiaro di continuità con quanto seminato da Bergoglio che dovrà essere fatto proprio dal suo successore.

Ma la continuità è richiesta anche per le riforme, dalla legislazione sugli abusi alla stretta dei conti in Vaticano, come è emerso nella congregazione di oggi, l’ultima delle riunioni del pre-conclave. Ma anche temi che sembravano molto bergogliani, dai cambiamenti climatici al dialogo interreligioso, diventano una «cifra» della Chiesa che si sta disegnando per il futuro.

Da oggi l’ingresso in Sistina per tirare le somme di queste discussioni. Si cerca «un pontefice, un costruttore di ponti», come ribadito dai cardinali nell’ultimo dialogo a cuore aperto.

Entrano da favoriti gli italiani, Pietro Parolin e Pierbattista Pizzaballa, ma spicca anche la figura di Jean-Marc Aveline, il cardinale di Marsiglia. Una figura, questa, vicina a Matteo Zuppi, e si vedrà nelle prossime ore se l’ala più in continuità con Francesco deciderà di puntare sull’uno o l’altro. Sale un uomo di curia, Robert Francis Prevost, che in questi anni si è occupato del delicato dicastero dei vescovi.

Per la Chiesa più emergente, quella asiatica, si ripete il nome del cardinale filippino Pablo Virgilio Siongco David, uno che non aveva timore, per combattere le ingiustizie, di sfidare l’ex presidente Rodrigo Duterte. E ancora: c’è sempre la suggestione del primo Papa africano con in pole position Fridolin Ambongo.

Ma tra una manciata d’ore non sarà più il tempo di pronostici o scenari teorici. La prima fumata è prevista già alle 19 di questa sera. Sarà verosimilmente solo il momento di contarsi, di calcolare i pesi, in quel maxi-quorum richiesto di 89 voti, mai così alto nella storia dei conclavi. Da domani 4 votazioni con due fumate a fine mattinata e nel tardo pomeriggio, a meno che i cardinali non riescano a sciogliere prima la riserva.

Come tradizione in tempo di sede vacante, ieri mattina nell’Aula del Sinodo sono stati annullati l’Anello del Pescatore e il Sigillo di piombo di Papa Francesco alla presenza del camerlengo, il card. Kevin Farrell, e del collegio dei cardinali. Ad eseguire l’operazione una giovane professionista che ha inciso davanti a tutti i cardinali una croce sui simboli del papato di Bergoglio.

In Sistina è tutto pronto: sui tavoli, coperti di drappi di velluto rosso e di tovaglie marroni, i cardinali troveranno facilmente il loro posto grazie al cartellino con il nome. Poi le schede e le urne sotto la volta di Michelangelo, in quel rituale che profuma di passato. Là accanto, nella sagrestia, nota come la «stanza delle lacrime», sono appese ben linde e stirate le talari bianche di tre taglie diverse. Sette invece le paia di scarpe pronte. Rispunta sull’appendino in sagrestia anche la mozzetta rossa, la mantellina corta che Papa Francesco non ha mai voluto usare.

Il primo appuntamento di oggi sarà alle 10 con la messa pro eligendo. Poi una pausa per il pranzo e per gli ultimi confronti. Alle 16.30 l’extra omnes. Via telefonini e ogni contatto con il mondo: è il momento, tra preghiere ma forse anche capannelli, di scegliere il nuovo Papa.

Ansa - Manuela Tulli

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