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Dalle spiagge alle piazze, è l’estate dei banchetti per l’Autonomia

 
GIULIA MARRAZZO

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GIULIA MARRAZZO

Dalle spiagge alle piazze, è l’estate dei banchetti per l’Autonomia

Sulla raccolta di firme per il referendum contro lo «spacca Italia» si ricompatta il campo largo

Domenica 04 Agosto 2024, 14:07

14:12

ROMA -«Una firma per l’Italia». La sfida all’autonomia non va in vacanza. Dopo il boom delle oltre 500 mila firme raccolte in meno di due settimane, l’opposizione non arretra. Anzi. Il campo largo si «attrezza» per passare un agosto con la testa sui banchetti, tra piazze, festival, e spiagge, per portare avanti con forza l’abrogazione della legge Calderoli, dicendo no all’autonomia differenziata. Fino ad ora «sono state raccolte oltre 600.000 firme - ha annunciato uno dei leader di Avs, Angelo Bonelli, in un video sui social -. È una straordinaria mobilitazione di cittadini e cittadine che non si ferma neanche in questo periodo di caldo». Ed ecco così che il record di raccolta firme, nel minor tempo possibile, è stato raggiunto: però le opposizioni, assieme alla Cgil e all’Anpi, vogliono andare oltre. I partiti di centrosinistra - Pd, Italia Viva, +Europa, M5s, Avs - si stanno organizzando, con i comitati territoriali, per raccogliere adesioni e far sentire il più possibile la battaglia agli elettori, soprattutto davanti la sfida del «quorum». Nei weekend raccolta firme nelle spiagge, come a Napoli, e in settimana diversi banchetti nelle città. Ed è nella Capitale, l’8 agosto, che Italia Viva dovrebbe organizzare un presidio a largo Argentina con i parlamentari.

Mentre il centrosinistra si appresta ad organizzare una «tre giorni» per inizio settembre di mobilitazione unitaria, il centrodestra prepara la contromobilitazione. Fratelli d’Italia, tra cruciverba e presidi, ha già presentato la sua «estate dei patrioti», per raccontare «le riforme del governo Meloni». Un modo, dicono alcuni parlamentari, per non aizzare l’opposizione e compattare il proprio elettorato. Ma in alcuni ambienti del centrodestra, soprattutto tra i governatori, iniziano a scaldarsi i toni. Con l’autonomia si è aperto infatti un altro fronte che può dividere la coalizione: quello tra Nord e Sud. Oltre alle regioni di centrosinistra, non è un mistero che molti governatori di espressione della maggioranza non siano corsi a richiedere l’autonomia. Come nel caso del presidente del Lazio Francesco Rocca, vicino a FdI, o del forzista, governatore della Calabria, Raffaele Occhiuto. Ed è la Lega che ha quindi ammonito opposizioni e alleati: «Vedo lo squallido tentativo di ottenere un po’ di consenso a scapito del bene comune», è il commento del presidente della Lombardia leghista Attilio Fontana, in un’intervista a La Stampa, sui primi risultati della raccolta firme per il referendum. Un referendum che il governatore definisce come «violento» e «basato su bugie inenarrabili». E sulla richiesta del collega Occhiuto di una moratoria anche sulle materie non Lep finché non sarà superata la spesa storica: «Qui non è una questione di centrodestra o di centrosinistra ma di serietà. Mi spieghino quali sono i motivi di questa moratoria?» Quindi il leghista spende parole per avvertire il centrodestra: «Io mi limito a ricordare che c’è un patto di governo. I patti vanno rispettati», ha aggiunto Fontana. Guai in vista anche in Basilicata: la coalizione che sostiene il governatore Vito Bardi, in quota FI, si è spaccata proprio sull’autonomia: «La legge «spacca Italia» ha mandato in frantumi la maggioranza in Regione», ha commentato il deputato Dem Enzo Amendola. E Forza Italia richiama tutti gli alleati alla prudenza e a non alzare troppo i toni, anche per non compattare il fronte delle opposizioni.

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