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La camorra sulla ricostruzione di Sarno

 

Giovedì 03 Giugno 2004, 15:40

04 Novembre 2024, 19:26

SALERNO - Tredici ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del Tribunale di Salerno nell'ambito di una indagine della Dia e della procura salernitana su infiltrazioni camorristiche nelle opere di ricostruzione delle zone distrutte dall'alluvione che colpì Sarno e altri comuni nel maggio del 1998.
La Dia di Napoli e Salerno, insieme con i poliziotti delle squadre mobili dei due capoluoghi campani hanno eseguito all'alba di oggi 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di esponenti del clan camorristico operante nel territorio sarnese e collegato alla famiglia Graziano di Quindici (Avellino), uno dei comuni colpiti dall'alluvione. Numerosi sarebbero gli episodi estorsivi scoperti durante le indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Salerno e dalla Procura Nazionale Antimafia, fra i quali anche ad importanti opere pubbliche, come la costruzione del nuovo ospedale «Villa Malta» di Sarno - la struttura sanitaria distrutta dall'alluvione e nella quale morirono alcuni medici e infermieri - e la costruzione dei canali di regimentazione delle acque, opere di messa in sicurezza della montagna franata. Le indagini hanno consentito di scoprire il tentativo di infiltrazioni della camorra nei lavori per la costruzione e messa in sicurezza anche a Sarno, Siano e Bracigliano e nel comune di Quindici nell'avellinese. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi, tra gli altri, nei confronti di Arturo e Adriano Graziano, già detenuti per altri reati, tre imprenditori del napoletano e ad altre otto persone dell'agro nocerino sarnese.

La ricostruzione delle «strategie d'impresa»
La camorra era riuscita ad assicurarsi la gestione e le forniture del calcestruzzo, necessario per l'edificazione delle grandi opere nelle zone alluvionate del maggio del 1998.
Approfittando della decapitazione da parte delle forze dell'ordine dei vertici del clan camorristico Serino, che deteneva il controllo del malaffare nella zona dell'agro nocerino-sarnese, il clan avellinese dei Graziano era riuscito a penetrare nella zona, gestendo di fatto la ricostruzione delle aree alluvionate sui due versanti del monte Saro, dal quale il 5 maggio del 1998 si staccarono migliaia di metri cubi di fango, che riversandosi a valle portarono lutti e distruzione.
Le indagini avviate alla fine del 2001 hanno consentito agli inquirenti di fare luce sull'organizzazione malavitosa che era riuscita ad imporre le forniture di calcestruzzo per la costruzione dei canaloni pluviali sia sul versante avellinese che su quello sarnese, e per l'edificazione del nuovo ospedale Villa Malta di Sarno. Inoltre, veniva anche assicurata l'opera di sorveglianza nei cantieri.
Tredici le persone finite in carcere all'alba, nel corso del blitz eseguito dal personale della Dia di Napoli e Salerno e dagli agenti della Squadra Mobile delle questure partenopea e salernitana.
Tra gli arrestati, oltre ad Arturo, Adriano e Massimo Graziano di Quindici (Avellino), anche gli imprenditori Antonio Iovino di San Gennaro Vesuviano (Napoli), ritenuto dagli inquirenti il personaggio che avrebbe favorito l'associazione mafiosa, facendo da collettore delle tangenti per il clan Graziano, Enrico Castaldo di Frattamaggiore (Napoli) e Luigi Maddaloni di Nola (Napoli), entrambi ritenuti omertosi e accusati di favoreggiamento.
La ditta di Antonio Iovino ottenne con il sistema del 'nolo a freddò negli anni scorsi un subappalto dalla ditta Todini per la realizzazione dei lavori di ampliamento e ristrutturazione di un tratto dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Subappalto che gli venne successivamente revocato. La ditta di Enrico Castaldo invece è stata impegnata per l'edificazione del casello autostradale di Nocera Inferiore (Salerno) della Napoli-Salerno. La ditta di Luigi Maddaloni è stata impegnata a Sarno (Salerno) per il rifacimento di una piazza. La ditta Iovino forniva anche il calcestruzzo alla ditta De Luca-Picione di San Sebastiano al Vesuvio (Napoli) impegnata nei lavori di costruzione dell'ospedale Villa Malta assicurati da una regolare gara d'appalto indetta dall'Asl Salerno 1.
Le altre ordinanze di custodia cautelare in carcere hanno raggiunto Antonio Abbruzzese 41 anni di Sarno, Carmine Buonaiuto 34 anni di Sarno, Michele Dolgetta 26 anni di Sarno, fermato a Regello (Firenze), Raffaele Frecentese 38 anni di Sarno, Demetrio Gigi 37 anni di Nocera Inferiore, Vincenzo Parlato 50 anni di Sarno e Antonio Sarni 49 anni di Sarno.

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