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Disabilità e più inclusione: per il ministro Locatelli è ora di voltare pagina

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Disabilità e più inclusione: per il ministro Locatelli è ora di voltare pagina

Ok al decreto sul progetto di vita: «Rivoluzione culturale e civile». Saranno eliminate le parole «handicappato» e «portatore di handicap» da tutte le leggi ordinarie italiane 

Mercoledì 17 Aprile 2024, 09:49

«Siamo in un momento storico particolare, quello di una grande riforma», aveva detto nei giorni scorsi il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli.

E con il via libera del Consiglio dei ministri all'ultimo decreto attuativo della legge delega in materia di disabilità, «semplifichiamo la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, e poi ci sono due passaggi che sembrano banali ma sono importanti: l'eliminazione della parola “handicappato” e “portatore di handicap” da tutte le leggi ordinarie italiane. Questo è un risultato che ci porta in una dimensione diversa della presa in carico: dall'assistenzialismo alla valorizzazione della persona con disabilità. Sostituiamo quei termini con “persona con disabilità” e questo secondo me cambia la prospettiva anche per il futuro».

Un momento storico, insomma, che offre l’opportunità di attuare quel cambio di prospettiva per passare dall’inclusione alla valorizzazione della persona con i suoi talenti e le sue competenze.

Ministro quali sono i pilastri della legge delega sulla disabilità. Perché è importante?

«L’attuazione della Legge delega 227/21 avvia un percorso di riforma concreto nell’approccio alla disabilità. Incidiamo direttamente sulla sburocratizzazione e la semplificazione eliminando le visite ripetute di rivedibilità, introduciamo il “Progetto di vita”, che permetterà di superare l’estrema frammentazione delle misure e delle prestazioni sanitarie, socio sanitarie e sociali, e la figura del Garante nazionale sui diritti delle persone con disabilità. Cancelliamo nelle leggi ordinarie parole come handicappato e portatore di handicap, per parlare finalmente di persone con disabilità».

Secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite, nel mondo più di un miliardo di persone convive con una forma di disabilità; di queste almeno 240 milioni sono minorenni. In Puglia sono oltre 200mila

«La misurazione dei fenomeni è sempre una questione complessa, perché dipende dalle definizioni utilizzate e dalle fonti dei dati spesso frammentate. Può accadere che a volte i dati siano disponibili presso le Regioni e in altri casi siano centralizzati a livello nazionale. Secondo le stime fornite dall’Istat sono circa 3milioni le persone con grave limitazione nelle attività quotidiane, e se a queste aggiungiamo le persone con limitazioni meno gravi, si arriva a circa 13 milioni di cittadini italiani. Questi dati sono in linea con il concetto di disabilità previsto dalla Convenzione ONU. Questo ci fa riflettere sul fatto che tutti dobbiamo sentirci coinvolti e responsabili e che nessuno può chiamarsi fuori da questi temi».

Tra i primi decreti attuativi approvati c’è quello che istituisce la figura del Garante nazionale per i diritti delle persone con disabilità. Di cosa si tratta e quali funzioni ha?

«Il Garante per i diritti delle persone con disabilità dal 1 gennaio 2025 sarà operativo e al servizio dei cittadini. È un organismo autonomo e indipendente. Potrà agire anche d'ufficio per approfondire casi e situazioni che ritiene critiche, potrà entrare nelle strutture e verificare le condizioni delle persone con disabilità e ricevere istanze dalle stesse. Sarà, quindi, un punto di riferimento per tanti cittadini con disabilità e per le loro famiglie»...

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