BARI - «L'avvio della procedura di licenziamento collettivo alla Gazzetta del Mezzogiorno colpisce giornalisti e poligrafici che con grande impegno e professionalità raccontano ogni giorno il nostro territorio e che hanno già visto il loro lavoro a rischio per via della grave crisi che colpì il giornale, conclusa nel 2022 con il ritorno in edicola».
Così in una nota il senatore barese del Pd, Alberto Losacco, in occasione dello sciopero indetto da giornalisti e poligrafici dello storico quotidiano dopo la decisione da parte dell’editore Edime di avvio della procedura ex 223/91, con la dichiarazione di esuberi e il conseguente licenziamento collettivo di 47 giornalisti e 28 poligrafici coinvolti nella ristrutturazione.
«Il mio auspicio - aggiunge Losacco - è che la proprietà possa fermarsi e scegliere la strada del confronto per esplorare ogni soluzione alternativa in merito al rilancio del giornale che contempli la salvaguardia dei posti di lavoro. Il Governo, dal canto suo, intervenga per tutelare una realtà centrale nel panorama informativo meridionale, facendosi carico della questione».
Interviene anche il Movimento cinque stelle, che chiede un'audizione in Commissione Lavoro del Presidente della Task Force regionale Leo Caroli e del presidente dell’Assostampa Puglia Bepi Martellotta e di un rappresentante del gruppo editoriale Edime.
«La Gazzetta del Mezzogiorno - dichiara il gruppo consiliare del M5S alla Regione - fa parte del patrimonio storico della Puglia e del Mezzogiorno. Occorre il massimo impegno a tutti i livelli per evitare il licenziamento collettivo di 47 giornalisti e poligrafici»
«Riteniamo che le Istituzioni debbano fare la loro parte per evitare la procedura di licenziamento collettivo. Per questo vogliamo ascoltare il presidente della task force Leo Caroli in modo da capire come poter salvaguardare i livelli occupazionali. Parallelamente coinvolgeremo i nostri parlamentari affinché chiedano al governo di occuparsi di questa vertenza, come hanno fatto i precedenti esecutivi in casi simili».
Sulla stessa lunghezza d'onda Fratelli d'Italia. «La Puglia non può veder ridimensionato e depotenziato lo storico quotidiano, La Gazzetta del Mezzogiorno. Non è possibile - dicono - che 47 professionisti dell’informazione ed esperti poligrafici possano essere tagliati d’un colpo».
«La crisi del settore è tale che comprendiamo anche le ragioni degli editori, che hanno salvato il giornale nel momento più buio della testata, ma serve uno sforzo collettivo, per questo auspichiamo che la Regione Puglia attivi tutte le azioni possibili da quelle che può mettere in campo il Dipartimento della Comunicazione Istituzionale, al tavolo della task force per le vertenze regionali. Purché siano proposte serie».
Solidarietà ai lavoratori delle sedi Lucane della Gazzetta Del Mezzogiorno arriva anche da Basilicata Casa Comune:
«Quando le politiche dell’informazione non mirano a diffondere la consapevolezza tra i cittadini favorendo la crescita del settore, ma si limitano a distribuire “mancette” più o meno consistenti nella speranza di controllare il flusso delle notizie, è l’intero
comparto a soffrirne. E’ necessario ripensare radicalmente a queste politiche e intanto adoperarsi subito per scongiurare che il colpevole ritardo nell’affrontare compiutamente questo tema possa tradursi in una perdita di luoghi di pluralismo e di posti di lavoro».
Oggi niente giornale in edicola
L'assemblea dei giornalisti ha deciso di fermarsi per un giorno, spiegando ai lettori i motivi della scelta. Ecco il comunicato congiunto di Cdr, e Assostampa di Puglia e Basilicata e quello della rappresentanza sindacale dei poligrafici:
«L’assemblea dei giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno esprime forte preoccupazione e sconcerto a seguito della decisione unilaterale da parte dell’editore Edime di avvio della procedura ex 223/91, con la dichiarazione di esuberi e il conseguente licenziamento collettivo di 47 giornalisti del quotidiano, nonché dei poligrafici coinvolti nella ristrutturazione. Si tratta di scelte connesse alla chiusura delle redazioni decentrate riaperte solo nel febbraio del 2022. Questo orientamento, in controtendenza dopo il coraggioso e provvidenziale salvataggio della testata operato dagli editori, intervenuti dopo il fallimento della Edisud, mette a rischio il tradizionale radicamento della Gazzetta, consolidato in oltre 136 anni in due regioni e otto province di Puglia e Basilicata.
Questo drastico indirizzo aziendale potrebbe pregiudicare il percorso, intenso e pieno di sacrifici condivisi con la proprietà, che - con un impegno sinergico tra lavoratori e editori - ha portato la Gazzetta a ritornare in edicola dopo l’interruzione delle pubblicazioni dovuta alla procedura fallimentare, ricostruendo e rinsaldando la connessione sentimentale con città, comunità, territori, mondo culturale, economico e sportivo.
In un contesto economico segnato dal post covid, dalla crisi energetica, da due guerre (in Ucraina e a Gaza), se l’aumento dei costi di produzione è incontrovertibile, una nuova vertenza che colpisce i livelli occupazionali, riducendoli in maniera pesantissima, di fatto pregiudica pesantemente l’informazione capillare nelle due regioni e rischia di avere pesanti ripercussioni sulla diffusione del giornale e sulla raccolta pubblicitaria.
L’assemblea dei giornalisti della Gazzetta - d’intesa con Assostampa di Puglia e Basilicata - ha incaricato il Comitato di redazione di avviare ad horas i contatti con Edime per la convocazione di un tavolo che affronti la crisi e scongiuri possibili licenziamenti. Allo stesso tempo l’Assemblea ha proclamato per oggi una giornata di sciopero, riservandosi anche di avviare tutti gli strumenti previsti dalle normative, a livello ministeriale e presso la task force della Regione Puglia.
Le nuove gravi difficoltà della Gazzetta, imprescindibile strumento di informazione e controllo del potere in Puglia e Basilicata, non possono essere trascurate dalla politica, che - a partire dalla Manovra in discussione nelle Camere - deve valutare l’adozione di strumenti adatti, come avviene per altri settori industriali della nostra terra, ad affrontare e porre soluzioni per la crisi dell’editoria, anche predisponendo nuovi ammortizzatori sociali per i giornalisti, che siano utilizzabili a prescindere dal precedente quinquennio mobile.
I giornalisti della Gazzetta si scusano con i Lettori per non essere in edicola, ma la comunità che ci ha sostenuto in questi anni e soprattutto dopo il ritorno in edicola del febbraio 2022, comprenderà il passaggio cruciale per il futuro della testata e per le famiglie di tutti i lavoratori.
Il Cdr
Assostampa di Puglia
Assostampa di Basilicata
«Decimati i poligrafici si difendano i lavoratori»
Le organizzazioni sindacali Cgil-Uil-Cisl e Ugl unitamente alle Rsu dei poligrafici, ritengono irricevibile oltre che irrituale l’avvio di procedura di licenziamento collettivo attivata dalla società Edime srl che, qualora venisse portato a termine, vedrebbe azzerato o ridotto a sole qualche unità, l’intero comparto poligrafico della Gazzetta del Mezzogiorno.
La ripresa delle attività della Gazzetta, sospese nell’agosto 2021, passa per la omologa della proposta concordataria della Ecologica Spa (procedimento n. 40/2020 Fallimento Mediterranea S.p.a.).
Tale proposta prevedeva l’acquisizione dell’intero attivo e passivo fallimentare ed il mantenimento dei livelli occupazionali per un biennio. Orbene, ancor prima della scadenza dei due anni prevista dalla proposta concordataria ci troviamo con una procedura di licenziamento collettivo che distrugge la quasi totalità dell’asset poligrafico, che ha già subito enormi sacrifici per le difficoltà economiche in cui versava e versa la storica testata. Fino a quest’oggi le parti hanno sempre posto in campo strumenti di gestione degli esuberi concordati e con la possibilità di snellire gli organici grazie anche alle norme sui prepensionamenti votate in Parlamento.
Non più tardi del 28 settembre scorso nel corso dell’incontro previsto con il Comitato per le Crisi Occupazionali della Regione Puglia avevamo lamentato una scarsa aderenza della società alle intese assunte al tavolo il 31.mar.2022 in tema di formazione (per la creazione di nuove opportunità di reimpiego delle risorse fuori dal ciclo produttivo e miglioramento delle competenze per investire sugli aspetti della digitalizzazione) e riguardo a tematiche completamente disattese (organizzazione archivio storico, proposte di riallocazione in aziende del gruppo, mancata attivazione di misure regionali di politiche attive del lavoro, mancata realizzazione dei distacchi presso terzi per la rotativa). Si evidenziava alla delegazione della Società la necessità di cambiare passo nella gestione del giornale per una concreta e visibile azione di risanamento e rilancio. Un quadro che già ci preoccupava e che ha visto la triste evoluzione odierna, nonostante una nuova convocazione del tavolo di crisi. La scelta della scelta di avviare la procedura di licenziamenti collettivi Riteniamo questa pesante, irriguardosa ed irrituale, forzatura, anche di fronte alle Istituzioni Regionali!
Le scelte strategiche di business purtroppo non ci hanno mai visti coinvolti. Questo sindacato unitario, consapevole della crisi del settore, non più tardi del 13 ottobre scorso ha chiamato a raccolta tutti i Parlamentari eletti in Puglia per sollecitare un adeguato sostegno alla storica testata (contributi all’editoria) e la richiesta di una dotazione di strumenti legislativi utili ad una riduzione non traumatica della forza lavoro senza dispersione occupazionale. La politica ha raccolto il grido di sofferenza dei lavoratori e del sindacato, ed ha avviato un percorso per mettere nella disponibilità dell’editore alcuni strumenti necessari.
La risposta non può essere l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo!
Invitiamo l’Editore ad aver più rispetto della storia di questi lavoratori, dei sacrifici che hanno dovuto affrontare con le loro famiglie e ritirare una procedura che è un colpo al cuore dell’intera collettività Pugliese.
Alle luce di quanto sopra le scriventi OOSS e la RSU de La Gazzetta del Mezzogiorno proclamano con effetto immediato lo stato di agitazione e si riservano nelle prossime ore di promuovere iniziative di lotta più incisive ivi compreso lo sciopero di tutti i lavoratori poligrafici.
SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL UGL Chimici Carta e Stampa - RSU EDIME srl.