BARI - Non ci fu alcuna truffa alla Regione nell’acquisto delle carrozze di seconda mano da parte di Ferrovie Sud-Est. Lo ha stabilito dopo quasi 15 anni il giudice del Tribunale di Bari, Luna Calzolaro, che ha assolto “perché il fatto non sussiste” l’ex amministratore unico della società statale, Luigi Fiorillo (difeso dagli avvocati Federico Massa e Alicia Mejia dello studio Calvi) gli imprenditori Carlo Beltramelli, Giuseppe Fiaccadori, Marco Mazzocchi e l’ex funzionario Nicola Alfonso (difeso dall’avvocato Nicola Quaranta). Il Tribunale ha anche escluso la responsabilità di Ferrovie Sud-Est (difesa dall’avvocato Michele Laforgia).
L’indagine nata a seguito di una verifica fiscale sull’Iva intracomunutaria ipotizzava che l’acquisto delle carrozze tedesche di seconda mano, poi ristrutturate in Croazia e trasferite in Italia, fosse avvenuto con una spesa (22 milioni complessivi) superiore al valore reale dell’operazione sviluppata tra 2005 e 2008 è finanziata - in parte - con fondi della Regione. La Procura di Bari aveva chiesto che i reati fossero dichiarati prescritti. Il Tribunale ha invece optato per la assoluzione nel merito, così come chiesto da tutte le difese degli imputati.
I COMMENTI
L’avvocato di Fiorillo, Federico Massa, esprime “soddisfazione” per “l’assoluzione nel merito nonostante l’intervenuta prescrizione”. “Non sopravvaluto e non sottovaluto - aggiunge - un esito che, certamente in sè non decisivo e molto parziale, è però una conferma che non tutto è così scontato come sembrava.
In ogni caso la vicenda delle Sud Est non può essere confinata nel capitolo delle storie criminali. È una vicenda complessa, per certi versi contraddittoria, comunque da verificare e valutare con l’attenzione che i giudici del Tribunale di Bari hanno sempre avuto, anche in un’occasione nella quale la prescrizione poteva costituire un comodo alibi”.
"L’assoluzione con formula piena - è il commento dell'imprenditore bolognese Carlo Beltramelli - è una vittoria della Verità e della Giustizia. Entrambe voglio che si scrivano con la lettera maiuscola. Il Tribunale ha valutato le prove emerse nella lunga istruttoria ed ha fornito una risposta inequivoca, dando dimostrazione che avere fiducia nella Giustizia non è una formula retorica. Ed è giusto che tutti sappiano che la mia attività consisteva nella importazione di treni dalla Polonia e venduti in Italia a decine di esemplari. Tutti allo stesso prezzo. Nessun lucro illecito! Io ho solo fatto il mio lavoro al meglio delle mie capacità. Sono una persona perbene ed ho tanto sofferto per queste accuse che oggi il Tribunale, giudice terzo ed imparziale, ha spazzato via".