BARI - Una donna alla guida della segreteria del Pd? L’ipotesi non è poi tanto remota, dopo le disponibilità espresse dalle parlamentari Paola De Micheli ed Elly Schlein, con quest’ultima, in particolare, che potrebbe avere qualche chance in più. E le donne dem pugliesi cosa faranno? Sosterranno una donna, anche in ragione della violenta polemica scaturita all’indomani del voto politico dello scorso 25 settembre, quando più di una voce si levò per criticare il posizionamento delle donne nelle liste?
Per la consigliera regionale Lucia Parchitelli, «Elly Schlein rappresenta sicuramente un profilo autorevole. La mia scelta su chi sostenere nella strada verso la segreteria – precisa però Parchitelli - avverrà solo quando avremo un quadro chiaro delle candidature e dei programmi. Le donne devono sempre cercare di fare squadra, ed è un concetto che negli ultimi anni abbiamo più volte ribadito anche con iniziative a livello regionale. In questa fase, però – puntualizza - ci troviamo innanzitutto davanti alla necessità di avviare un nuovo corso del Pd dove è fondamentale sostenere un progetto per la futura organizzazione, così da tornare a dialogare e ad essere vicini alla gente».
Una posizione sostanzialmente condivisa dalla collega Debora Ciliento. Anche per l’altra consigliera dem in via Gentile, la sfida per la segreteria è prima di tutto sui programmi, la questione femminile, in questa fase, non è prioritaria. «Sicuramente se fosse una donna non potrebbe che farmi piacere – precisa Ciliento – perché la politica sappiamo benissimo essere fortemente maschilista, ma allo stesso tempo non credo serva parlare di figure che possano essere i leader, credo invece che sia importante far chiarezza su quelli che sono i contenuti su cui lavorare». «Spero – continua ancora Ciliento – che questo congresso riscopra tutto il senso della politica nel dare risposte alle persone». Quindi, pare di capire che, in questo momento, in casa Pd, l’importante è che si parli di programmi. E Ciliento non lo nasconde, quando ribadisce che «è il compito che noi abbiamo nei nostri circoli e nei nostri territori vale a dire riscoprire i contenuti e capire dove il Pd si è allontanato dall’elettorato».
Dell’importanza della parità di genere in un partito parla, invece, Shady Alizadeh, componente della Direzione nazionale Pd e candidata alle scorse politiche. «È necessario che si formi una nuova classe dirigente con più spazio per le donne – spiega – all’interno del Pd, soprattutto per le nuove generazioni. Io non voglio che le donne siano strumentalizzate e non è il caso delle due candidate alla segreteria, ma è importante che si crei una leadership femminile nel partito, sia a livello nazionale che nei territori». Il Pd del futuro, insomma, vuole passare dalle parole ai fatti in materia di parità di genere? Alizadeh mette le cose in chiaro: «Il Pd deve evolversi, con un percorso naturale che va fatto nel partito, certo è che per noi donne è difficile far politica, per questo è importante che ci siano delle leader, ma che ci siano attraverso percorsi ideologici, quindi che ben vengano queste candidature e che ben venga un dibattito plurale dove ci siano più candidature femminili».