Sabato 06 Settembre 2025 | 06:47

Puglia, «lentocrazia e infrastrutture mettono a rischio il Pnrr»

 
Antonella Fanizzi

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Antonella Fanizzi

I detrattori della burocrazia, i suoi principali sostenitori

I sindacati: il Sud potrebbe essere costretto a restituire i fondi le reazioni. «La progettazione va fatta entro il 2023 e il denaro speso entro il 2026. La crescita stimata del Pil nel Meridione, dunque, non è reale»

Venerdì 05 Agosto 2022, 07:31

BARI -  «I nodi burocratici e i ritardi strutturali del tessuto imprenditoriale rischiano di vanificare le misure legate al Pnrr. Se l’obiettivo del Piano nazionale è quello di ridurre il divario tra Nord e Sud attraverso una pioggia di milioni destinati agli enti pubblici e alle imprese del Meridione, e dunque della Puglia, non è detto che venga centrato. Potremmo addirittura essere costretti a restituire i soldi. La progettazione deve essere fatta entro il 2023 e il denaro deve essere speso entro il 2026. La crescita stimata del Pil nel Mezzogiorno, dunque, non è reale». Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia, è preoccupato. Le anticipazioni del Rapporto Svimez, che mettono in evidenza un’Italia a due velocità, non sono di certo rassicuranti.

L’analisi si può così sintetizzare: si riapre la forbice tra Settentrione e Meridione, con un aumento del Pil al Sud, nel 2022, stimato da Svimez al 2,8%, contro il 3,6% del Centro-Nord e il 3,4% del Paese...

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