Roma, 16 ott. (Adnkronos Salute) - "Dobbiamo intervenire subito, preservare l’efficacia delle terapie antibiotiche e promuovere una cultura di stewardship è oggi un dovere etico e clinico. L’urologia può e deve essere protagonista di questa battaglia". Lo ha detto Giuseppe Carrieri, presidente della Società italiana di urologia, nel suo intervento in occasione della conferenza 'Antibiotico-resistenze in Urologia', promossa dalla Siu a Roma e alla quale hanno partecipato clinici, rappresentanti istituzionali e società scientifiche. L’iniziativa ha posto al centro del dibattito nazionale un tema cruciale per la salute pubblica e la pratica clinica quotidiana: la crescente diffusione delle resistenze batteriche e la necessità di un uso razionale e consapevole degli antibiotici. Ad aprire i lavori il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, che ha ribadito "l’impegno del ministero nel contrasto alla antimicrobial resistance (Amr) e nella promozione di politiche sanitarie coordinate a livello nazionale".
Nel corso dell’evento è stato presentato il nuovo progetto 'MAGA one – Make antibiotics great again', un programma strategico Siu - riporta una nota - che intende riportare al centro il corretto impiego degli antibiotici nella gestione delle infezioni urinarie. L’iniziativa si propone di: sviluppare linee di indirizzo clinico-terapeutiche a rapida consultazione per i professionisti sanitari; creare un osservatorio nazionale multidisciplinare sull’uso dell’antibioticoterapia e dell’antibiotico- profilassi in urologia; avviare la certificazione di centri di riferimento per la gestione delle infezioni urinarie e la prevenzione delle recidive; promuovere campagne di informazione al pubblico per scoraggiare l’autoprescrizione e sensibilizzare sull’importanza dell’uso corretto degli antibiotici.
Durante la conferenza sono stati illustrati i dati più recenti relativi alle infezioni urinarie causate da batteri multi-resistenti (Mdr), come Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa. In particolare, si è sottolineato come: fino al 50% dei ceppi di E. coli sia ormai resistente a Tmp-Smx; le resistenze ai fluorochinoloni interessino circa il 30% degli isolati; si registri una crescita significativa di ceppi ESBL-positivi e resistenti ai carbapenemi. Il fenomeno, strettamente legato all’uso inappropriato degli antibiotici e alla gestione delle infezioni ricorrenti, impone un cambio di paradigma nella pratica clinica.
In parallelo, la Siu - conclude la nota - ha annunciato l’attivazione di una Fad nazionale sul tema delle antibiotico- resistenze in urologia, rivolta a medici di tutte le specialità, farmacisti, infermieri e ostetriche. Il corso, accreditato Ecm, affronterà tematiche quali: epidemiologia e impatto sociale dell’antibiotico-resistenza; diagnosi e trattamento delle infezioni urinarie; ruolo dei medici di medicina generale e dei farmacisti nella corretta gestione terapeutica; strategie alternative agli antibiotici e aggiornamento sulle linee guida internazionali. Il percorso formativo, sviluppato con un approccio multidisciplinare che coinvolge urologi, infettivologi, farmacologi e farmacisti, mira a diffondere la cultura dell’antimicrobial stewardship e a promuovere comportamenti clinici appropriati in tutti i contesti assistenziali. La conferenza ha rappresentato un momento di confronto di alto profilo, confermando il ruolo della Siu come punto di riferimento nella ricerca, nella formazione e nella divulgazione scientifica sui temi delle infezioni urinarie e della resistenza antimicrobica. Con 'Maga one', la Siu si propone di guidare una nuova stagione di consapevolezza e responsabilità professionale, al servizio della salute pubblica e della medicina basata sull’evidenza.