MATINO - Dalla tecnologia utilizzata in un ambiente sicuro un aiuto alle persone affette da autismo e, per diretta conseguenza, ai rispettivi genitori e familiari, ogni giorno alle prese con i problemi dei propri cari. Dall’attraversamento di una strada alla partecipazione a una festa fuori casa, dalla fila al supermercato all’attesa in uno studio medico per effettuare un prelievo.
Queste ed altre situazioni critiche per gli autistici, potranno ora essere riproposte in una speciale sala, la prima del genere in Puglia e fra le prime in Europa, allestita a Matino in un locale dell’associazione «Amici di Nico».
Nella sala, come in un gioco interessante e allo stesso tempo coinvolgente, le persone autistiche potranno immergersi nella realtà virtuale creata da due proiettori, le cui immagini ad alta risoluzione ottica, verranno diffuse su di uno schermo semicircolare a 180°. Apparecchi e schermo, simuleranno gli ambienti relativi alle diverse situazioni che solitamente creano loro disagio, favorendo un approccio via via sempre più rassicurante. Assieme ai benefici derivanti da riabilitazione e terapia, quest’ultimo dovrebbe nel tempo sfociare in una migliore gestione del vivere quotidiano.
A rendere possibile il progetto, denominato ER&A (Entity Resolution and Analysis), avviato sulla scorta delle indicazioni della psicologa ed analista del comportamento Agnese Pisanello e in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria ed Innovazione dell’Università del Salento, è stata la donazione che la Fondazione «Banca Popolare Pugliese» intitolata al fondatore dell’Istituto di credito, Giorgio Primiceri (Matino 1902-1986), ha fatto all’associazione che gestisce anche una Comunità residenziale e un Centro servizi per l’autismo.
La sala verrà presentata stasera a Matino. Oltre a Pisanello, fra gli altri, ci saranno i presidenti della Fondazione e dell’associazione, Vito Primiceri e Maria Antonietta Bove, e il direttore generale della Banca Popolare Pugliese, Mauro Buscicchio.
«Aver sposato il progetto medico-scientifico dell’Associazione - ha sottolineato il presidente Primiceri - unitamente a quanto abbiamo fatto e faremo per l’arte e la cultura, è il completamento del nostro essere attori sociali del territorio. Da parte nostra, non potevano che esserci fiducia e sostegno ad un sodalizio d’eccellenza quale è “Amici di Nico”, nella consapevolezza che una domanda inevasa è un fallimento per la società. Ce ne fossero altre, di associazioni come questa».
«I dati raccolti nelle attività del progetto - ha tenuto a precisare la presidente Bove - verranno condivisi con le Università di Lecce e di Bari, con le quali il nostro Centro servizi ha in corso una convenzione di collaborazione scientifica».
Da parte sua, il responsabile scientifico del progetto, Lucio Tommaso De Paolis, ha evidenziato: «La soluzione proposta rappresenta un significativo miglioramento nel trattamento del disturbo dello spettro autistico. Grazie all’uso della tecnologia immersiva, è possibile immergere, appunto, l’utente, in situazioni che possono innescare comportamenti-problema. Non a caso, i contenuti sono stati pensati per garantire il trattamento in un ambiente privo di rischi, che rispecchia situazioni di vita quotidiana del mondo esterno, che di volta in volta, il paziente di trova ad affrontare. Ciò detto, il progetto rappresenta un ulteriore esempio di come le tecnologie possano rispondere ad esigenze specifiche, permettendo un approccio terapeutico centrato sulla persona».