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All'Istituto Tumori Bari finanziamento da 1 milione per studiare leucemie mieloidi acute

 
Redazione online

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All'Istituto Tumori Bari finanziamento da 1 milione per studiare leucemie mieloidi acute

Il dottor Giacomo Volpe, ricercatore del laboratorio di diagnostica e caratterizzazione cellulare ha ottenuto i fondi dalla Fondazione Airc per la ricerca sul cancro Southern Italy Scholars

Lunedì 29 Aprile 2024, 10:40

BARI - Un milione di euro per uno studio che punta a sviluppare terapie mirate per contrastare le leucemie mieloidi acute. Il dottor Giacomo Volpe, ricercatore del laboratorio di diagnostica e caratterizzazione cellulare afferente alla struttura complessa di Ematologia dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari ha ottenuto il finanziamento dalla Fondazione Airc per la ricerca sul cancro Southern Italy Scholars.

«È un risultato prestigioso - afferma il direttore generale Alessandro Delle Donne - perché siamo stati selezionati tra i tre studi finanziati da Airc per il centro sud Italia e perché il nostro Istituto si conferma centro di eccellenza riconosciuto per la mole dei progetti di ricerca oncologica traslazionale. Lo studio del dottor Volpe mira alla generazione di modelli cellulari clinicamente accurati per determinare come l'acquisizione di specifiche mutazioni, in particolare quelle riscontrate nel gene Cebpa, porta alle alterazioni molecolari e alle conseguenti manifestazioni cliniche tipicamente osservate nei pazienti con questa malattia».

«L'obiettivo concreto di questo studio - spiega Volpe - è arrivare a terapie mirate e sempre più efficaci, tramite la generazione di modelli cellulari accurati che si basano sulla tecnologia di riprogrammazione somatica delle cellule tumorali. Tutto questo permette la conversione delle cellule tumorali in cellule staminali simil-embrionali». Queste cellule, conclude, "hanno la capacità di essere riconvertite in cellule del sangue, permettendoci di capire a che punto durante il processo della maturazione ematopoietica, queste mutazioni diventano effettive portando allo sviluppo della malattia».

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