Sabato 06 Settembre 2025 | 18:28

Hamlili sciarpa al collo: «Bari, vinci anche per me»

 
Davide Lattanzi

Reporter:

Davide Lattanzi

Hamlili sciarpa al collo: «Bari, vinci anche per me»

«Merita la B e darà l'anima per raggiungerla»

Sabato 22 Maggio 2021, 11:00

«Il Bari è un gruppo di persone vere: meritano la serie B e daranno tutto pur di prenderla». Lo dice uno di «loro». Perché Zaccaria Hamlili va considerato ancora parte integrante del gruppo biancorosso. Fino a gennaio il centrocampista italo-marocchino è stato a disposizioni di Gaetano Auteri, quindi si è trasferito al Gubbio e ha affrontato la Feralpi Salò che domani sarà di fronte ai Galletti per il primo turno di fase nazionale dei playoff. «Il sorteggio nel complesso non è da disprezzare», afferma il 30enne di Manerbio. «Pescare ad esempio il Palermo attuale o la stessa Pro Vercelli o un Matelica che ha eliminato compagini quotate come Triestine e Cesena forse sarebbe stato peggio perché si tratta di compagini che stanno attraversando anche un ottimo momento di forma. Fermo restando che se il Bari gioca come sa, i suoi valori sono difficilmente raggiungibili».

Che cosa bisogna temere della Feralpi?
«È una compagine pericolosa in fase offensiva: gioca un calcio sbarazzino, propositivo. Riesce sempre a creare qualcosa, grazie ad un tridente offensivo di ottime qualità. Soprattutto, avranno un vantaggio mentale notevole: loro non devono vincere a tutti i costi, a differenza dei Galletti. Però concedono anche molto. Se il Bari ripete la prestazione di alto livello esibita con il Foggia e se Marras, Antenucci e D’Ursi si riproporranno su quei livelli, allora la formazione lombarda può andare in estrema difficoltà».

Quale sarà l’errore da non commettere?
«Sottovalutare l’avversario perché magari non ha un nome altisonante. Ma sono convinto che questo non avverrà: le “scottature” subite in campionato saranno servite a mantenere sempre altissima la tensione. E poi bisogna avere grande compattezza tra i reparti, concedere poco, restare sempre dentro la partita, senza farsi condizionare dalle difficoltà».

Cominciano i match andata e ritorno: un vantaggio o un potenziale pericolo?
«Per una squadra forte come il Bari è senza dubbio un vantaggio. La gara secca può sempre riservare sgradite sorprese: basta un episodio avverso, un errore arbitrale, una giornata storta e se fuori. Invece il doppio confronto in qualche modo rispetta maggiormente la forza di una compagine. Ecco, lo scorso anno chissà che cosa avremmo dato per affrontare di nuovo la Reggiana. Un 1-0 era ampiamente ribaltabile».

Già, ma l’estate passata il Bari partiva dai quarti di finale, ora il percorso verso la B è molto più lungo.
«La quantità di partite da giocare è relativa. Se una squadra sta bene e ha la ricchezza della rosa che ha il Bari, qualche match in più non può rappresentare un problema. Peraltro, andare avanti aumenta la voglia, l’autostima, il crederci ed essere più rodati può cogliere di sorpresa chi magari entra in campo ancora memore di una delusione patita durante la regular season».

A proposito di stagione regolare: perché il Bari è arrivato soltanto quarto?
«La squadra è stata costruita per vincere il torneo: ha un potenziale unico e non mi stancherò mai di ripeterlo. Il primo posto era nelle aspettative della piazza, ma anche della squadra. Trovarsi contro una Ternana che ha macinato record su record ha condizionato il percorso. Dover costantemente inseguire ha fatto disperdere tante energie nervose ed ogni mezzo passo falso complicava ulteriormente i piani. Ma ora si resetta tutto: non c’è nessuno da rincorrere, bisogna solo giocare. Ve lo garantisco: i ragazzi del Bari vogliono la promozione più di chiunque altro».

Il suo prestito al Gubbio scadrà il 30 giugno: c’è ancora margine per riprendere la sua storia con il Bari?
«Ho passato in Puglia due anni e mezzo unici: sarò sempre grato per l’affetto incredibile che ho ricevuto e per l’opportunità che mi ha concesso la società. Aspetterò di conoscere l’orientamento del club: la mia volontà di restare è scontata, credo si sia capita e non da oggi. Ma adesso tifo per i miei compagni: se raggiungeranno ciò che tutti speriamo, sentirò quel traguardo anche un po’ mio perché fa parte di un patto che molti di noi si sono promessi quando hanno cominciato l’avventura nel Bari».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)