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Ritorna la C dopo 109 giorni. E il Bari rivoluziona l’attesa

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Vincenzo Vivarini

Coppa e playout, ma i playoff si svolgeranno a luglio. Vivarini si inventa il tutti contro tutti , ovvero, comporre due undici invariabili che si affrontano tra loro

Sabato 27 Giugno 2020, 10:42

BARI  - Ritorna la C. Dopo 109 giorni. L’ultima volta è stata il 9 marzo, quando nel posticipo della trentesima giornata del g irone C si affrontavano Catanzaro e Bari. La partita fu giocata a porte chiuse per via della strizza da virus. Per la cronaca finì 1-1. Poi il lockdown e lo stop ai campionati, con la C in parte decisa a tavolino in Consiglio federale. Stasera il digiuno verrà interrotto da Ternana-Juventus Under 23, che si affronteranno al Manuzzi di Cesena per la finale di Coppa Italia di categoria in gara unica (in caso di parità previsti supplementari ed eventualmente rigori: chi vince, stacca un biglietto per un posto ai playoff) e dagli spareggi salvezza (alle 18 Rende-Picerno e ale 19 Bisceglie Sicula Leonzio).

E il Bari? Neppure un amichevole fino al 13 luglio, quando i biancorossi debutteranno nei playoff partendo dai quarti di finale. Nessun test, nessuna prova, nemmeno contro compagini di categoria inferiore. E allora, via alle gare in famiglia. Ma non proprio secondo il metodo tradizionale.

In tempi normali, i test giornalieri non si svolgono secondo schemi rigidi. Anzi. I tecnici ne approfittano per mischiare le carte e provare soluzioni. Vincenzo Vivarini, invece, si è inventato una soluzione differente: ovvero, comporre due undici invariabili che si affrontano tra loro. Una soluzione che gli è consentita anche dalla composizione della rosa, allestita con 22 uomini praticamente di pari livello, con due elementi per posizione. C’è quindi il materiale per schierare due formazioni (integrate da qualche ragazzo del settore giovanile per ogni evenienza) di livello equivalente. I match si svolgono ad intensità crescente e pare che sia meticolosamente tenuto il «conto» delle partite. Un modo per stimolare i calciatori nel confronto tra loro, creando una sorta di sfida infinita. Ebbene, nel gruppo biancorosso la novità è stata accolta con entusiasmo: nessuno ci sta a perdere.
Ora la domanda madre porterebbe a conoscere i nomi dei due undici, ma una risposta impeccabile è impossibile, dato che le sedute si svolgono al chiuso del San Nicola. Il modulo di riferimento è il 4-3-1-2. Il Bari Uno vedrebbe quindi Frattali in porta, Ciofani, Sabbione, Di Cesare e Costa in difesa, Hamlili, Bianco e Maita a centrocampo, Laribi trequartista, Simeri e Antenucci di punta. Il Bari Due si schiererebbe, invece, con Marfella tra i pali, Berra, Pinto, Perrotta e Corsinelli in difesa, Folorunsho, Schiavone e Scavone a centrocampo, Terrani fantasista, Costantino e D’Ursi in attacco. Scontato, però, che nelle tre gare che portano alla finale playoff, il Bari incontrerà avversari differenti, forse in pochi giocheranno a specchio contro i Galletti. Così come Di Cesare e compagni dovranno essere pronti a cambiare pelle a seconda delle necessità. Vivarini, però, ha pensato anche a questo con sostituzioni da una squadra all’altra. E allora, ecco che Ciofani ad esempio può essere spostato centrale di difesa o terzino sinistro, Corsinelli viene alternato sulle due corsie o persino da mezzala, Perrotta si ricolloca da terzino sinistro, Folorunsho, Hamlili, Maita e Scavone si scambiano le posizioni di interno a destra o sinistra. Previsti pure i cambi di modulo: Terrani e D’Ursi si trasformano in ali pure tramutando lo scacchiere in 4-4-2 a trazione offensiva, Laribi può essere spostato da esterno o da seconda punta, persino Antenucci arretra nei panni di trequartista se c’è da giocarsi il tutto per tutto con tre attaccanti. Insomma, si studiano pure le minuzie. Tramutando lo stato di necessità in opportunità per appendere cose nuove. E magari per creare un effetto sorpresa.

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