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Il Bari vuole e prepara lo sprint. L’eventuale stop fa meno paura

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Più probabili gli spareggi promozione snelli e con gare secche

Lunedì 25 Maggio 2020, 12:24

BARI - I tre piani della serie C cambiano notevolmente le prospettive del Bari. L’ipotesi di una ripresa a pieno regime del torneo sarebbe la migliore per i galletti che, con un calendario favorevole alla mano, potrebbero difendere il secondo posto per poi cominciare il percorso dei playoff dai quarti di finale, affrontando la peggiore qualificata del turno precedente, con gli ulteriori vantaggi di disputare la sfida di ritorno in casa e di accedere in semifinale anche in caso di doppia parità. Tuttavia, pare quasi utopico il ripristino del torneo. Più percorribile la strada di giocare soltanto i playoff che, però, andrebbero modulati secondo un format dipendente dal numero di squadre partecipanti e, verosimilmente, con gare secche, ad eliminazione diretta. I biancorossi potrebbero quindi affrontare gli spareggi promozione privi dei benefit assicurati dalle norme studiate per il torneo 2019-20.

Moltiplicatore addio - C’è, infine, una terza via. Ovvero che, per cause di forza maggiore, il campionato non possa proprio ripartire. In tale evenienza, la Figc ha già annunciato che i verdetti saranno emanati secondo criteri «oggettivi e correttivi». Un capitolo da approfondire, perché il Bari potrebbe trarne indubbi benefici. Bene precisare che la Federazione deve ancora calibrare ed annunciare i nuovi parametri che, però, hanno uno scopo già definito. Ovvero, quello di adottare parametri che tengano conto delle singole situazioni e le appianino in maniera uniforme. Siamo, quindi, lontani dal freddo moltiplicatore della media punti che, sebbene nella modalità ponderata, ha svantaggiato il Bari per aver giocato di più rispetto alle concorrenti del girone B. Insomma, non si tratterà di un mero criterio matematico.

Possibili vantaggi - Innanzitutto, la truppa di Vincenzo Vivarini ha disputato più gare rispetto alle candidate dei gironi A e B e, per punti colti sul campo, è comunque la migliore seconda. Ma c’è molto di più. I galletti, rapportandosi alle concorrenti del gruppo B (il divario dal gruppo A è già evidenziato dai 15 punti di vantaggio sulla Carrarese, seconda), in particolare Reggiana e Carpi, ha giocato ben tre match in trasferta in più rispetto alla Reggiana e addirittura quattro rispetto al Carpi. Facile, quindi, intuire che il percorso pugliese sia stato, almeno sulla carta, più tortuoso. E ancora. Se si desse un peso anche agli avversari affrontati, allora bisognerebbe tener presente che il Bari ha già affrontato ben sette delle prime dieci in classifica: all’appello mancherebbero soltanto Catania (sesto), Teramo (ottavo) e Potenza (quarto). Il calendario, che peraltro prevedeva cinque gare interne e tre esterne, avrebbe poi riservato ai galletti gli scontri (sulla carta ampiamente alla portata) con Vibonese, Bisceglie, Paganese, Rende e Casertana. Percorso ben più impegnativo sarebbe toccato alla Reggiana (che avrebbe dovuto vedersela con Vicenza, Triestina, Modena, Sambenedettese, Cesena e Padova) e al Carpi che sulla sua strada avrebbe incontrato Feralpi Salò, Modena, Triestina e Sambenedettese. Fin qui i dati provenienti dal campo. Se poi fossero esaminati criteri generali, i biancorossi riceverebbero responsi positivi da bacino d’utenza, stadio e media spettatori, mentre potrebbero pagare qualcosa sullo storico, essendo la Ssc Bari nata solo nel 2018 ed avendo alle spalle la sola vittoria del torneo di serie D dello scorso anno.

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