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Canale Reale e Torre Guaceto
In Puglia il «Contratto di fiume»

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

Una strategia comune per salvare il Canale Reale

Domenica 21 Gennaio 2018, 19:13

22 Gennaio 2018, 00:04

BARI - Si terrà oggi, lunedì (alle 11,30) nella sede della Regione Puglia (in via Gentile) la riunione con tutti e otto sindaci del Brindisino e gli enti interessati al Canale Reale, il corso d’acqua che da Villa Castelli sfocia (dopo 50km) nell’area protetta di Torre Guaceto. A convocarla il consigliere del Presidente, professoressa Anna Maria Curcuruto per l’attuazione dei programmi in tema di sistemi idrici.

Al tavolo sono stati invitati i sindaci dei Comuni di: Brindisi, Carovigno, Latiano, Mesagne, San Vito dei Normanni, Villa Castelli, i commissarii prefettizi di Oria e Francavilla Fontana, il Consorzio di Torre Guaceto, il commissario straordinario del consorzio di Bonifica Arneo, il Politecnico di Bari e l’Associazione culturale “L’Isola che non c’è” di Latiano. Era stata proprio quest’ultima Associazione culturale, infatti, a sollevare ad agosto scorso il problema del degrado di questo corso d’acqua che interessa gli otto comuni del Brindisino e ad organizzare una serie di iniziative e incontri. Il primo dei quali presso il Politecnico di Bari (a settembre scorso) e un convegno a Brindisi con tutti i sindaci, l'Aqp, l'Anas, l'Arneo, il Consorzio di Torre Guaceto, grazie alla disponibilità del Commissario prefettizio Giuffrè.

Il vertice di oggi potrebbe (attraverso il coinvolgimento del Politecnico) definire una serie di interventi concreti alla luce della delibera della giunta regionale (n. 2322 del 28 dicembre u.s.) con la quale la Regione Puglia “ha formalizzato l’adesione alla Carta nazionale dei contratti di fiume quale strumento di programmazione strategica e negoziata finalizzata alla tutela e valorizzazione dei territori fluviali”.

Una scelta, questa della adozione di "Contratto di fiume", «che risponde - aveva spiegato a Brindisi l'assessore Curcuruto - ai nuovi criteri di intervento in ambito ambientale richiesti dallo stesso ministero». 

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