di MARIAPAOLA VERGALLITO
SENISE - L’acqua del torrente Sarmento arriva nell’invaso senisese di Montecotugno. La galleria, i cui lavori sono cominciati quasi 40 anni fa, finalmente ha uno sbocco: un bottino idrico, sulla carta, di circa 80 milioni di metri cubi di risorsa idrica in più da immettere, ogni anno, nel bacino senisese. Tanto da scongiurare o, almeno si spera, problematiche di forte carenza idrica come quella che non ci siamo ancora lasciati alle spalle.
«Ho appreso informalmente dal dottor Lerario dell’Ente Irrigazione che sono in atto le ultime prove tecniche prima dell’ufficiale apertura dell’opera - ha spiegato la sindaca di Senise Rossella Spagnuolo - e che a giorni ci sarà comunicata la data della cerimonia di inaugurazione. Un’opera attesa da anni, che serve a completare lo schema idrico del Sinni così come concepito nella programmazione generale all’epoca della costruzione della diga».
Un’opera grandiosa, sicuramente importante, che coinvolge tre comuni: oltre a Senise, infatti, la galleria si trova nei territorio di San Giorgio Lucano e Noepoli. E c’è chi, rispetto a questa opera e, in generale, alla programmazione territoriale legata alla risorsa idrica, è abbastanza critico.
«Ci siamo - dice il sindaco di Noepoli Domenico Esposito - l’acqua del Sarmento confluisce nella diga di Montecotugno, un’altra opera strategica è realizzata. Il sangue del Sarmento contribuirà ad alleviare i problemi di approvvigionamento idrico immettendo 80 ml di metri cubi di acqua in più all’anno in diga».
Questo accadrà «tecnicamente». Ma cosa accadrà al territorio di una valle che conta sei comuni e una densità demografica di appena 6mila abitanti? «Incessante, nella nostra mente - continua Esposito - una domanda: cosa porterà in termini di benefici alle nostre comunità questa nuova solidarietà? Quale sarà il ritorno? Ci sarà un momento dove una pianificazione seria restituirà a questo territorio risorse e dignità di vita? Ad oggi tutto va in una direzione e cioè che potremo fronteggiare meglio le stagioni di siccità. Ma non di questo territorio, dove la siccità è ormai perenne. A quando la discussione per le compensazioni? È stato ridiscusso l’accordo con la Puglia sull’acqua, mi dicono nel 2016, ma gli amministratori di quest’area non sanno niente. A quando la possibilità di poter discutere di fatti economici che incidano seriamente, fra i tanti ad esempio parlando di zona franca?».