Cent al Kilo «è una nuova ed innovativa raccolta fondi targata organizzata e promossa dall’associazione Io Potentino Onlus. «Vogliamo raccogliere, pesare, e trasformare - spiegano gli organizzatori - 1, 2 e 5 centesimi che le persone vorranno donarci in cibo ed in particolare in farina che a nostra volta destineremo ai nuclei familiari che assistiamo quotidianamente attraverso il nostro progetto di contrasto alla povertà Magazzini Sociali. Tutto sempre garantendo la massima trasparenza».
L’iniziativa prenderà il via sabato in piazza Mario Pagano, a Potenza, nel corso della quinta Festa della Cgil della Basilicata e proseguirà poi per tutto l’inverno».
Nel quadro delle iniziative sorte in città per venire incontro alle esigenze dei più bisognosi s’inserisce anche quella dell’associazione Sonoricamente: fino al 14 ottobre, recandosi in una libreria che aderisce al programma, si può sottoscrivere un buono di cinque euro che sarà poi devoluto interamente a famiglie indigenti del capoluogo lucano. «Raccoglieremo tutti i buoni sottoscritti - spiega Rocco Pesarini di Sonoricamente - e di concerto con le associazioni che si occupano di contrasto alla povertà le suddivideremo tra le famiglie individuate. Muniti di questi buoni, i cittadini potranno recarsi nelle librerie della città che hanno «sposato» il nostro progetto e cambieranno il buono in corrispettivo di merce scolastica, libri e quant’altro».
Pesarini spiega che Sonoricamente attuerà anche altri progetti in altri ambiti sempre finalizzati a venire incontro alle esigenze dei meno abbienti di Potenza. In città, purtroppo, cresce sempre di più il numero di persone in difficoltà dal punto di vista economico. Sono 800 le famiglie che sopravvivono con meno di 300 euro al mese. Ma la novità di quest’ultimo periodo è che tra chi chiede una mano non ci sono più soltanto disoccupati, senza tetto, emarginati o extracomunitari, ma impiegati, operai, professionisti e avvocati. Categorie che nell’immaginario collettivo sono al riparo da problemi economici. La situazione, insomma, sta diventando davvero incandescente e l’intero sistema della solidarietà, di fronte alle pressanti richieste, rischia di andare in tilt. Solo quest’anno sono state oltre cento le nuove richieste di aiuto alla Caritas, per complessivi 1.500 nuclei familiari che tendono la mano non solo per gli alimenti, ma anche per pagare le bollette. Non si tratta dei poveri «cronici», lo zoccolo duro della questione. Ci sono nuovi poveri, quelli che hanno perso il lavoro o hanno un lavoro con un reddito insufficiente.