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Ecotassa, «sconto» ai Comuni
se la differenziata va su del 5%

 

il servizio costa sempre di più Rifiuti, saranno decisivi i risultati della raccolta nei mesi di settembre e ottobre

Mercoledì 12 Aprile 2017, 09:33

di Giuseppe Armenise

Non doversi gravare dell’ecotassa in Puglia? È possibile. Anche le amministrazioni comunali che non abbiano raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di differenziazione a domicilio dei diversi materiali di risulta potranno ancora una volta usufruire del beneficio. Lo ha deciso con voto unanime il Consiglio regionale a patto, però, che i Comuni beneficiati dimostrino di avere le migliori intenzioni e si impegnino ad aumentare almeno del 5% rispetto ai risultati ottenuti nel 2016, i propri livelli di raccolta differenziata dei rifiuti nei mesi di settembre e ottobre di quest’anno. Fermo restando l’obbligo di procedere al conguaglio entro il 31 dicembre 2017.

Altra clausola condizionante l’uso delle cifre risparmiate grazie allo «scontro» della Regione: avranno una destinazione obbligata, dovranno essere impiegate per le spese di gestione del servizio rifiuti. I Comuni devono presentare alla sezione regionale competente entro il 15 novembre la documentazione attestante il risultato raggiunto. In via eccezionale, i Comuni che dimostrano di aver conseguito l’obiettivo di raccolta differenziata del 65% nel solo mese di febbraio, possono chiedere la rideterminazione dell’aliquota dell’ecotassa 2017.

Ma cosa comporta realmente questo «sconto»? «Per i Comuni beneficiati - spiega il consigliere regionale Enzo Colonna (Noi a sinistra con la Puglia) rimane inalterata l’aliquota massima di 15 euro per ogni tonnellata di rifiuti conferiti in discarica e invece non trova applicazione quella, maggiore proprio perché aumentata dall’ecotassa, di 25,82 euro per tonnellata prevista dalla legge regionale n. 38/2011. La norma - continua Colonna - intende sostenere i Comuni che dimostrino di voler invertire la rotta attuando in tempi rapidi misure idonee all’incremento delle percentuali di differenziata». Tutto questo in considerazione dell’obbligo, per legge, di raggiungere il 65%, inderogabilmente nel 2018. Un traguardo fissato dalla stessa legge che, almeno in chiave di prospettiva, determina la fine della stagione delle proroghe protrattasi in Puglia ormai per diversi anni.

All’unanimità dei consensi dei consiglieri presenti in aula si oppone la critica della pattuglia del movimento Cinque stelle che, in una nota collettiva, attaccano: «La maggioranza è riuscita ad approvare una legge sull’ecotassa che chiede ai Comuni di fare qualcosa entro il 31 marzo 2017, ovvero entro 10 giorni fa. Il tutto è accaduto nei primi minuti di aula, in maniera così confusa e rapida che abbiamo scelto di non partecipare neanche al voto. Ma si tratta di un provvedimento che presenta diversi refusi ed errori: oltre ad obbligare i Comuni a comunicare entro il 31 marzo 2017 la previsione dell’obiettivo per i mesi di settembre e ottobre 2017, la rubrica dell’articolo 1 reca “Disposizioni transitorie”, quando in realtà si prevedono disposizioni eccezionali.

«Diverse imprecisioni - specifica il consigliere Antonio Trevisi componente della V Commissione Ambiente - che erano tra l’altro state da me segnalate all’assessore Santorsola in Commissione. Osservazioni che evidentemente sono state ignorate.”

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