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Il Bari impara a rialzarsi
Ad Ascoli cerca la vittoria

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Bari-Spezia, Colantuonoinizia con un pareggio

foto Luca tuti

Mercoledì 21 Dicembre 2016, 10:26

22 Dicembre 2016, 16:26

DAVIDE LATTANZI
BARI - Ed ora il Bari ha anche imparato a rialzarsi. La «cura» Colantuono ha prodotto pure questo risultato. Contro l’Avellino, la squadra biancorossa per la prima volta dall’inizio della stagione ha completamente ribaltato un risultato, passando dallo svantaggio alla vittoria. Peraltro, in una situazione di emergenza pura, con ben nove assenze pesanti. Insomma, un’autentica prova di carattere.
Nell’era di Roberto Stellone, mai era accaduto che i galletti riuscissero a sovvertire le sorti di un incontro. Anzi: molto spesso, il più delle volte un ceffone ricevuto si tramutava immediatamente in un colpo da ko. Non solo: spesso, un gol subito ha causato una mezza debacle, rendendo impossibile qualsiasi rimonta. Un trend cominciato fin dalla prima giornata. In due minuti (tra il 53’ ed il 55’) il Cittadella ha segnato due volte al San Nicola: la rete di Maniero su rigore al 65’ si è rivelata insufficiente.
Ancora peggio al sesto turno, di nuovo in casa, stavolta con il Benevento che sblocca al 60’ e nell’arco di altri 19’ infila la porta barese altre due volte, fino a chiudere il poker al 93’. Imbarcata di reti pure a Frosinone, alla nona giornata: in 14’ Dionisi con una doppietta tra il 32’ ed il 45’ incanala la sfida sui binari ciociari che triplicano al 58’. Inutile il gol della bandiera di Daprelà al 75’. A Novara, all’undicesimo turno è sufficiente la rete di Faragò al 39’ per consegnare i tre punti ai piemontesi: al Bari non basta un’ora di gioco per riequilibrare il punteggio.
La trasferta successiva segna il canto del cigno per Stellone: pure in tale circostanza in mezzora (12’ e 42’) la formazione laziale archivia la pratica. Il guizzo di De Luca al 63’ resta isolato. A conti fatti, nella precedente gestione tecnica, i pugliesi sono riusciti a replicare a situazioni «avverse» appena due volte. La prima alla quarta giornata, contro il Cesena: passati in vantaggio con Maniero, i biancorossi subiscono il pari romagnolo con Di Roberto, ma all’80’ acciuffano l’affermazione piena con un rigore realizzato dallo stesso Maniero.
Al settimo turno, invece, a Brescia, il bolide di Brienza impatta il precedente gol di Caracciolo.
Aver cominciato ad invertire la tendenza, pertanto, è un segnale incoraggiante. Al quale si aggiungono altri dati. Come ad esempio la media dei gol realizzati: undici in 13 match con Stellone (0,84 gol a partita), sette in sei impegni con Colantuono (1,16 gol ad incontro). Ragionamento analogo per i gol subiti: 15 con Stellone (1,15 a gara), appena tre con il trainer di Anzio (mezzo gol a gara). Per far sì che tali numeri, però, comincino a «pesare» occorre migliorare sia sul profilo della continuità, sia sul rendimento in trasferta.
La migliore striscia di Stellone si è fermata a quattro match consecutivi (otto punti dalla seconda alla quinta giornata). Colantuono può quantomeno eguagliarlo (ha già sette punti tra vittorie su Salernitana e Avellino, inframezzate dal pari di Pisa) se pareggia ad Ascoli o superarlo (nel numero dei punti racimolati in quattro sfide) se gli riuscisse il blitz nelle Marche. Un’impresa che segnerebbe un’ulteriore novità nella stagione barese: ovvero, due vittorie di fila, finora mai centrate. Senza dimenticare che il «colpaccio» manca addirittura dallo scorso tre settembre, a Perugia: unica vittoria esterna finora conquistata dai galletti. Insomma, se il Bari è in crescita, è l’ora di dimostrarlo.

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