Con le imputazioni, contestate a vario titolo, di riciclaggio, evasione fiscale e intestazione fittizia di beni, il gup del tribunale di Bari Sergio Di Paola ha rinviato a giudizio il medico barese Vito Covelli e altre quattro persone, ovvero due familiari del professionista, il commercialista barese Fabio Quaranta e Angela Saponaro, direttore di un istituto di credito. A processo, per la responsabilità amministrativa degli enti, anche l'istituto di credito.
I fatti si riferiscono al periodo che va dal 2007 al 2014. La vicenda nasce da un’altra indagine, ancora in corso, in cui Covelli è indagato in relazione a presunte false certificazioni in favore del boss del quartiere Japigia di Bari Mino Fortunato che, secondo le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, avrebbe ottenuto provvedimenti di scarcerazione e benefici penitenziari proprio sulla base di false attestazioni e perizie mediche.
Dal contenuto delle intercettazioni ambientali disposte in quel processo gli investigatori della Guardia di Finanza avevano ricostruito un presunto giro di evasione fiscale realizzato da Covelli ed accertato come il professionista avrebbe ripulito i soldi non fiscalizzati grazie alla complicità del funzionario di banca, del commercialista e dei propri genitori. Stando a quanto emerso dalle indagini, coordinate dai pm Federico Perrone Capano e Lidia Giorgio, Covelli avrebbe riciclato così circa 800mila euro. Il processo inizierà il 6 aprile 2017 dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale del tribunale di Bari
Riciclaggio ed evasione fiscale

Con il professionista rinviate a giudizio altre quattro persone
Lunedì 21 Novembre 2016, 14:49
16:29