BARI - Sandro Frisullo (Pd) fu arrestato dieci giorni prima delle elezioni regionali del 2010, trascorse 21 giorni in carcere e altri quattro mesi ai domiciliari. Oggi, a distanza di sei anni, è caduta l’ennesima accusa che lo portò in cella. Delle nove imputazioni originariamente contestate all’allora vicepresidente della giunta regionale pugliese guidata da Nichi Vendola, una soltanto, la turbativa d’asta, gli è costata una condanna definitiva a un anno di reclusione. Una pena per la quale la difesa chiederà la revisione del processo perché tutti gli altri imputati, tranne Frisullo e Gianpaolo Tarantini, sono stati assolti in un altro processo al termine del quale il reato è stato ritenuto non sussistente.
L’ultima assoluzione dalle accuse mosse a Frisullo dalla Procura di Bari è arrivata nel processo di appello-bis dopo che la Cassazione, nel gennaio scorso, aveva annullato con rinvio la condanna a 4 mesi. La prima sezione della Corte di Appello di Bari ha infatti oggi assolto «per non aver commesso il fatto» l'ex vicepresidente e assessore alla Sviluppo Economico della Regione Puglia, dall’accusa di turbativa d’asta (reato peraltro già prescritto) per una presunta gara truccata relativa alla fornitura di strumentario neurochirurgico alla Asl di Lecce. Dai reati di associazione per delinquere, millantato credito, corruzione, concorso in abuso d’ufficio, Frisullo era già stato assolto al termine dei processi di primo e secondo grado celebrati con il rito abbreviato. L’unico reato per il quale è stato condannato è un’altra presunta turbativa d’asta relativa alla fornitura di tavoli operatori in favore della Asl di Lecce.
In concorso con l’ex vicepresidente della Regione Puglia è stato condannato a 16 mesi di reclusione, con sentenza ormai passata in giudicato, l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini. Con riferimento a questa vicenda il difensore di Frisullo, l'avvocato Michele Laforgia, ha annunciato istanza di revisione del processo in quanto la gara, giudicata illecita, è stata invece ritenuta regolare in un altro processo dal Tribunale di Bari. I giudici, nel gennaio scorso, hanno mandato assolti con formula piena tutti gli altri imputati che - a giudizio dell’accusa - avevano truccato quella gara: Claudio Tarantini, amministratore insieme con il fratello Gianpaolo della società Tecno Hospital, e Vincenzo Valente, ex direttore amministrativo della Asl di Lecce. «Intendiamo dimostrare non solo che Sandro Frisullo non ha commesso nessun illecito, come abbiamo sempre sostenuto nel corso di questi anni - ha dichiarato Laforgia - ma che ai suoi danni è stata perpetrata una grave ingiustizia, alla quale va posto rimedio». (di Isabella Maselli, ANSA)