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Xylella, gli olivicoltori
in pressing sulla Regione

 
Marco Mangano

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Marco Mangano

Xylella, un'emergenza tutt'altro che rientrata

Monta la paura. «Adesso vogliamo solo certezze»

Venerdì 28 Ottobre 2016, 10:34

15:14

Il lungo «salto» compiuto dalla sputacchina (l’insetto vettore della Xylella Fastidiosa) da Cerano, alle porte di Brindisi, fino a Ostuni, ha prodotto - fra le altre cose - un’inversione di tendenza nell’atteggiamento degli olivicoltori. Spaventati, chiedono che si esperisca qualsiasi tentativo per arrestare l’avanzata del batterio ed esercitano il pressing sulla Regione. «Ora ci dia certezze», sbotta un olivicoltore di Andria, una delle capitali dell’olio extravergine di alta qualità. Quanto accaduto nella «città bianca» conferma che la politica del procrastinare arreca solo danni: bisogna agire presto. Nel Barese (in particolare nel Nord) e nella Bat, aumenta d’ora in ora la paura che il batterio possa approdare e rosicchiare così una parte del Pil. La sputacchina, per saltare, non attende né gli sviluppi delle inchieste, né le sentenze dei Tar, né le preghiere. E non serve a nulla far ricorso a furbate di autentico stampo italiano: tagliare i rami secchi nella speranza di poter occultare eventuali segnali «scomodi». Sia chiaro: per quanto il coperchio possa essere tenuto con tenacia sulla pentola, prima o poi salta.
E Giovanni Seclì (Forum ambiente e salute di Lecce) chide una «maggiore trasparenza nei test sulla batteriosi».
Sul fronte politico-regionale, il disegno di legge sulla gestione della patologia ha quasi concluso il percorso nella quarta commissione del Consiglio regionale, che ieri si è impegnata a licenziare il testo entro il 20 novembre e a far approdare la proposta in Aula prima dell’inizio della sessione di bilancio.
Tra i punti principali del provvedimento, l’istituzione di un’Agenzia regionale quanto mai attesa, il monitoraggio del territorio, la prescrizione delle buone pratiche agricole e le misure di estirpazione delle piante infette localizzate in nuovi focolai. Nella riunione della Commissione, l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Leo Di Gioia, si dice disponibile ad «accogliere tutte le proposte di modifica che andranno a migliorare il testo», sottolineando la necessità di «risolvere la problematica, pur nella consapevolezza che non si potrà giungere a una soluzione definitiva in tempo breve».
Il consigliere regionale de «La Puglia con Emiliano», Giuseppe Turco auspica «la massima condivisione da parte di tutti gli schieramenti del Consiglio regionale perché su un tema così delicato non devono esserci divisioni politiche, né tantomeno steccati ideologici. Anzi, sfruttiamo - aggiunge - l’occasione per ascoltare anche i pareri di autorevoli colleghi consiglieri che fanno parte della Commissione incaricata di approvare il disegno di legge». «Certo - sottolinea - non sarà un compito affatto semplice arrivare a un buon testo di legge, visto che sia gli esperti, sia la scienza navigano ancora nel mare dell’incertezza e dell’ignoto. E per questo occorre evitare facili allarmismi o speculazioni di ogni livello che sistematicamente non fanno altro che pregiudicare l’immagine, in Italia e nel resto del mondo, della nostra bellissima Puglia».
Le opposizioni di centrodestra (Forza Italia e Conservatori e Riformisti) e del Movimento 5 Stelle manifestano l’esistenza di problematiche legate all’impostazione e ai contenuti del testo di legge. Il consigliere Domenico Damascelli (Fi) sottolinea le criticità sulle misure da adottare per contenere la Xylella.
Il consigliere Francesco Ventola (CoR) denuncia gli squilibri tra i contenuti dell’articolato e le indicazioni del decreto ministeriale del giugno 2015 in materia di prevenzione, controllo e eradicazione della patologia, soprattutto nelle parti relative al contenimento del batterio. Il consigliere del M5S, Cristian Casili, si sofferma sulle misure di profilassi nelle zone indenni e di cura in quelle colpite, spiegando che la proposta non aiuta l’olivicoltura pugliese.

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