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Austria - Inizia a confessare gli incesti il padre-mostro

 
Austria - Inizia a confessare gli incesti il padre-mostro

Lunedì 28 Aprile 2008, 00:00

12 Novembre 2024, 16:04

VIENNA - La polizia austriaca sta cercando di far luce sull'orribile caso di incesto, avvenuto nella casa degli orrori di Amstetten. Interrogato dagli inquirenti, il padre-padrone, il 73enne Josef Fritzl, ha confessato di aver segregato la figlia in una casa-bunker senza finestre per 24 anni e di essere il padre dei 7 figli nati dall'incestuosa relazione. «L'uomo ha ammesso di aver tenuto segregata la figlia per 24 anni e di essere il padre dei 7 bambini», ha detto il portavoce della polizia che conduce le indagini, Franz Polzer. L'orrore è venuto alla luce per caso lo scorso week end, quando il padre-padrone ha portato in ospedale una giovane 19enne, in gravissime condizioni, e con una malattia genetica tipica dell'incesto.

La polizia sta proseguendo le perquisizione dello scantinato con varie celle, senza luce naturale, in cui Elisabeth - una donna che oggi ha 42 anni, ma ne dimostra venti di più - era rinchiusa dal 1984: un nascondiglio ventilato con aria condizionata, una piccola cucina, una doccia, il televisore e uno spazio per dormire, nel quale si aveva accesso tramite una porta di legno che poteva aprirsi con un codice elettronico noto solo al padre-padrone. Elisabeth era sparita nel 1984 e da allora la versione ufficiale era che la giovane si era unita a una setta religiosa e viveva in un luogo sconosciuto; secondo la vulgata, la donna aveva avuto vari figli, alcuni dei quali aveva lascito dinanzi alla porta di casa della sua famiglia, perché i genitori si occupassero di loro.

Tre dei figli nati dalla relazione (due ragazze e un ragazzo) hanno infatti sempre vissuto a casa con i nonni, conducendo una vita normale come se fossero i nipoti: i bebè erano stati lasciati dinanzi alla porta di casa ancora in fasce, ha raccontato l'anziana moglie Rosemarie, che sostiene di essere stata sempre all'oscuro di tutto. Il primo aveva con sè un biglietto firmato da Elisabeth che comunicava ai genitori di non poter prendersi cura del piccolo. Gli altri tre (due ragazzi e una ragazza, i due maggiori di 18 e 19 anni, e il più piccolo, di 5) hanno sempre vissuto nella casa-bunker, senza luce naturale, e hanno vissuto lì fino a pochi giorni fa. Il settimo era un gemello nato nel 1996, sopravvissuto appena pochi giorni e il cui cadavere era stato incenerito nel giardino di casa dallo stesso Josef.
Jose Fritzl, ingegnere in pensione, proprietario di una sua azienda, aveva precedenti penali (per abusi sessuali a donne incinte, sostiene una versione non confermata dalle autorità); ma era descritto dagli abitanti della cittadina austriaca - 23.000 abitanti, a 130 chilometri da Vienna - come «un uomo normale, sempre disponibile e in buono stato fisico».
L'Austria è sotto choc e si interroga su come possa essere accaduto che nessuno si sia mai accorto di nulla di strano. Un quotidiano 'Der Standard' scrive che «l'intera nazione deve chiedersi che cosa stia accadendo di reale e profondamente sbagliato».

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