In Puglia l’80% delle 1.500 donne che si sono rivolte nel 2014 in 16 dei 21 Centri antiviolenza (Cav) regionali (con una presa in carico del 58%) ha subito violenza in un contesto familiare, in prevalenza da partner o ex partner (78,2%). I dati sono stati diffusi oggi a Bari nel corso della conferenza stampa sull'attività dei Cav in Puglia, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente e l’assessore al Welfare della Regione Puglia, Michele Emiliano e Salvatore Negro. «È doloroso - ha rilevato Emiliano - ma dalla mia esperienza di magistrato posso confermare che l’uomo più pericoloso per una donna è il suo partner». Emiliano ha poi invitato le «donne pugliesi a non aver timore a parlare, tra virgolette male, del proprio partner perchè in definitiva è l'unico modo di aiutarlo». Infatti, ha sottolineato, «la cosa terribile che i Centri antiviolenza vogliono scalfire è proprio il meccanismo di assoggettamento» per cui «molte donne hanno idea che fenomeni così debbano restare in silenzio».
Le tipologie di violenza denunciate confermano l’ordine di prevalenza dell’anno precedente: violenza prevalente è quella fisica, seguita da quella psicologica, dallo stalking, dalla violenza sessuale. E le fasce d’età delle donne che si rivolgono ai Cav varia dai 30 ai 49 anni. La violenza psicologica accompagna tutte le forme di violenza così come, a seguire, quella della violenza economica. La percentuale delle donne non occupate, delle donne casalinghe e delle studentesse è pari al 59% del totale e mette in evidenza la mancanza di autonomia economica che potrebbe pregiudicare il percorso di fuoriuscita dalla violenza.
Strettissima, secondo i dati presentati, è la connessione che esiste tra violenza domestica intra-familiare agita sulle donne e la violenza assistita da parte di figli minori che potrebbero essere vittime di violenza assistita, diretta o indiretta quando addirittura diventarne il bersaglio.
La dotazione finanziaria della Regione Puglia per la prevenzione e contasto della violenza di genere ammonta a tre milioni e 800mila euro. «Con 21 Centri anti violenza che coprono 36 ambiti territoriali su 45 - ha sottolineato l’assessore Negro - siamo primi in Italia per l’estensione di questo tipo di servizio, mentre come numero di Cav siamo tra i più virtuosi insieme a Lombardia ed Emilia Romagna». «Ovviamente - ha concluso - l’ambizione è quella di una copertura totale dei 45 ambiti».
Durante l’incontro è stato anche presentato uno spot anti-violenza che mira a convincere le donne a reagire.