BARI - Un tesoro. Tanti segreti che chiedono di essere svelati. I fondali marini compresi tra Mola di Bari e Egnazia nascondono un campionario completo dell’antica storia mercantile di questa zona della Puglia. La presenza di relitti, quasi tutti a profondità raggiungibili con immersioni anche senza decompressione, di reperti e di fondali marini straordinari, rendono il mare di Cozze, Ripagnola, San Giovanni, San Vito, Cala Incina ed Egnazia l’oggetto del desiderio di tantissimi sommozzatori e archeologi del mare. Che in questi luoghi vedono la possibilità di svolgere le proprie ricerche e i propri studi, nonché di praticare il loro sport preferito.
La presenza, in questa vasta area, dei beni sommersi, non è casuale. «In età antica – spiega il dottor Gianfranco Ruffo, lo speleo-archeologo subacqueo che ha scandagliato molti dei fondali del Barese e del Brindisino – questa zona della Puglia era l’approdo delle vie di comunicazione che, partendo dalla sponda Ionica, raggiungeva importanti sbocchi a mare come San Vito, Cozze ed Egnazia». Questo è dimostrato da uno studio cartografico del Lugli del 1942, che identifica 17 rotte orientate che da nord a sud attraversano la Puglia, e dalla presenza di autentici tesori, tuttora visibili soprattutto in questa zona attraversata dalla via Traiana. Sui fondali di San Giovanni di Polignano è stato individuato un relitto arabo-normanno dell’XI secolo d.C. dal quale è stata recuperata un’anfora a «cannelures» tipica di quel periodo. Quel relitto è ancora presente e al suo interno sono stati rinvenuti anche proiettili di armi da fuoco antiche.
Tra Cozze e Ripagnola, è presente una caracca del XV secolo. Il ritrovamento è recente e porta la firma dei sub del circolo Legambiente «Abron» di Conversano, che hanno rinvenuto i «madieri» ed i «paramezzali» (sono le travi che compongono lo scheletro della nave) di una imbarcazione da trasporto spezzata o forse incendiata. Dai primi rilievi è emerso che potrebbe trattarsi di una imbarcazione genovese, lunga circa 26 metri. Tra Cozze e Monopoli, i fondali sono disseminati di frammenti ceramici, di cocci di anfore. A Cala Incina è evidente un’ancora antica, di età presumibilmente romana, concrezionata.
Esplorando più a Sud, subito dopo Monopoli, sui fondali e nella baia di Egnazia sono visibili i due bracci del porto romano e il relitto di una imbarcazione antica. Non solo reperti archeologici. «Nel nostro mare – spiega Luigi Leotta, comandante della Capitaneria di porto di Bari – sono presenti tanti reperti storici, soprattutto relitti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale». Tutti, o quasi, fanno parte dell’archivio digitale del Ministero del Beni culturali, che ha mappato tutta la costa pugliese con il Progetto Archeomar. «E potrebbero trasformarsi in risorsa per il territorio – aggiunge Ruffo – se trasformate in aree protette vincolate, dove non sia possibile l’immersione sportiva e ricreativa se non tramite precise autorizzazioni. Basterebbe seguire l’esempio di Ustica in Sicilia, dove è nato un museo subacqueo, nel quali i beni sommersi vengono valorizzati e diventano parte di percorsi turistici filo-guidati».
Delle potenzialità e delle opportunità offerte dai tesori custoditi dal mare tra Mola e Egnazia si parlerà nella conferenza sul tema «Geologia, biologia, archeologia del mare», in programma oggi alle ore 18 nella sala convegni del Museo archeologico in San Benedetto a Conversano, organizzata con il patrocinio del Comune di Conversano e della Capitaneria di porto di Bari, da Legambiente, Sipbc (Società italiana protezione beni culturali), Abap (Associazione biologi ambientalisti pugliesi), Sigea (Società Italiana geologi ambientalisti) e Centro Sub Corato. Interverranno: il sindaco e il presidente del Consiglio comunale di Conversano Giuseppe Lovascio e Giuseppe D’Ambruoso; Giovanni Strippoli (Csc Corato), Beppe Cacciapaglia (Legambiente), Marcello Ciminale (docente di Geofisica applicata all’Università di Bari), Oronzo Simone (geologo Sigea), Michele De Gioia (biologo Abap), Gianfranco Ruffo (archeosub Csc Corato e Legambiente), Luigi Leotta (capitaneria di porto di Bari).