Paartiamo dalle chiamate alla centrale operativa. Sono state 12925 le richieste inoltrate da parte dei cittadini alla centrale provinciale (che comprende Bari e BAT) del 118 nei 28 giorni del mese di febbraio. Di queste solo 7578 hanno generato un'emergenza mentre le restanti 5347 non hanno comportato urgenza. Il 64% delle richieste arriva per un soccorso e poco più del 10% sono cittadini che chiedono semplicemente informazioni. Ben 476 chiamate sono state una semplice "bravata" mentre 371 un mero errore. I dati statistici sono completati da altri dati specifici sugli interventi da cui si focalizza bene come il contatto al numero del "118" resta una soluzione molto sbrigativa e poco cosciente di come si sta fisicamente.
Dei 7578 interventi, infatti, soltanto 386 casi sono stati trattati in codice rosso (cioè con la massima urgenza possibile), dopo che ben 643 casi di criticità presunta erano stati erroneamente indicati con quel codice. Stessa cosa per codici gialli e verdi: criticità presunta gialla, prima dell'arrivo dell'ambulanza, sono stati 4641 ma la valutazione sanitaria all'arrivo dei soccorsi ha confermato il codice giallo solo per 2799 pazienti. Insomma il 53% degli interventi totali di un'ambulanza del "118" sono dei codici verdi o bianchi, cioè richieste a bassissima urgenza.
«Un'ambulanza può salvare una vita umana, spesso è questione di pochi minuti od anche secondi, ai cittadini dobbiamo necessariamente richiedere più attenzione alle chiamate al numero d'emergenza del 118». E' questo l'appello accorato dei soccorritori del 118 che si ritrovano spessissimo ad intervenire, come detto, per scherzi, o per febbre, tosse o gengive sanguinanti: «Spesso si pensa che l'intervento del 118 possa essere un modo utile per saltare la coda al Pronto Soccorso - proseguono i soccorritori - ma un'ambulanza usata male è un'ambulanza negata ad una persona che potrebbe avere reale necessità». Il quando chiamare il 118 è descritto in una delle poche campagne informative del Ministero della Salute che invita i cittadini a chiamare il numero di emergenza/urgenza in caso di difficoltà o assenza di respiro, dolore al petto, perdita di coscienza prolungata (la persona non parla e non risponde), trauma e ferite con emorragie evidenti, incidente (domestico, stradale, sportivo, agricolo, industriale), difficoltà a parlare o difficoltà nell'uso di uno o di entrambi gli arti dello stesso lato, segni di soffocamento, di avvelenamento, di annegamento o ustione. In tutti gli altri casi sarebbe opportuno recarsi direttamente nelle strutture sanitarie e non bloccare su di un intervento un'ambulanza del "118"».
















