ATELLA - La notizia pubblicata ieri dalla Gazzetta in pagina nazionale e regionale ha provocato un vero e proprio «pandemonio». Si è trattato, infatti, di un’autentica tempesta estiva. Con la richiesta di rettifiche e precisazioni da parte dell’interessato. Si tratta, infatti di un parroco 78enne: don Domenico Traversi (padre Bernardino), originario di Cerignola. Inizialmente frate cappuccino, missionario negli anni Cinquanta nella diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa. Soltanto in seguito, Padre Bernardino da Cerignola ha preferito incardinarsi nella diocesi melfitana. Così don Domenico Traversi, nel 2004 è stato destinato da monsignor Gianfranco Todisco ad Atella, nella Parrocchia di Santa Maria ad Nives.
L’articolo «bollente» sembra aver colpito il parroco atellano. Che, per quanto risentito, ha accettato di rilasciarci un’intervista abbastanza pacata e sincera.
Reverendo, ma lei ha parlato o no delle monetine in qualche omelia domenicale? «Guardi, nessun parroco deve e può toccare argomenti fiscali e finanziari nelle cerimonie liturgiche. Quindi, neanche io l’ho fatto mai. Tuttavia, mentre nego di aver toccato ufficialmente l’argomento ”monetine”, non escludo di aver accennato ai problemi concreti della contribuzione parrocchiale».
Nella sua parrocchia i fedeli atellani – sinceramente – contribuiscono alle spese comuni o no? «Beh, devo dirle che l’argomento economico della collaborazione parrocchiale non è di norma granché sentito. Non per niente, la mia parrocchia manca del Consiglio per gli Affari economici, che tempo fa esisteva. A pagare le bollette mi aiuta un diacono… Per sincerità, devo rilevare che i contributi ordinari previsti dal Nuovo Concordato di Craxi non sono ad Atella neanche conosciuti».
Reverendo don Traversi, qual è il significato della sua omelia domenicale? «Lei sa che la parola di Dio che la Chiesa presenta nelle messe ha bisogno di essere spiegata e proclamata. Tuttavia lei sa che l’omelia non dev’essere mai più lunga di 10-15 minuti. Anche perché nel Duomo atellano frequenti sono i battesimi domenicali».
La polemica tra don Traversi e numerosi parrocchiani, che testimoniano di aver ascoltato l’omelia «incriminata» sulle monetine, sembra destinata a continuare.
















