Venerdì 05 Dicembre 2025 | 06:55

Consigliere pugliese cambia casacca: risarcimento all'Idv

Consigliere pugliese cambia casacca: risarcimento all'Idv

 
Consigliere pugliese cambia casacca: risarcimento all'Idv

Venerdì 28 Gennaio 2011, 08:51

02 Febbraio 2016, 22:50

BARI - Il cambio di casacca, sport nazionale della politica italiana, potrebbe diventare costoso. Almeno a dar credito a quanto ha deciso nelle scorse settimane il Tribunale di Roma, che ha concesso all’Italia dei Valori un decreto ingiuntivo da 24.500 euro a danno del consigliere regionale pugliese Giacomo Olivieri. Motivazione: Olivieri ha lasciato il partito dipietrista, e non ha onorato l’impegno assunto alla vigilia delle elezioni. 

Poco prima delle ultime regionali, infatti, il presidente del partito, Antonio Di Pietro, ha fatto firmare ai candidati una «promessa di pagamento». Una sorta di contratto in cui gli aspiranti consiglieri, se eletti, si impegnavano a versare ogni mese 1.500 euro nelle casse del partito. Cifra che sarebbe salita a 3.500 euro al mese in caso di passaggio ad altro movimento. 

Il contratto è in realtà scritto all’inverso, il che già la dice lunga: l’impegno formale assunto dai candidati è di versare 3.500 euro ogni 5 del mese, che scendono a 1.500 euro «per tutto il tempo in cui il promittente rimane iscritto (...) senza transitare in altri gruppi o iscriversi ad altri partiti politici». 

Nell’accordo c’è anche altro, ovvero una penale da 100.000 euro in caso di inadempienze del candidato: incluso, par di capire, il cambio di casacca. Ma nel caso di Olivieri, il tribunale di Roma nella sostanza non si è espresso: ha concesso all’Idv il decreto ingiuntivo per 24.500 euro (cioè il contributo mensile dovuto per 3 mesi di permanenza nell’Idv e per altri 6 trascorsi nella sua nuova lista, i Moderati e Popolari), ma ha rinviato a un giudizio ordinario la vertenza sui 100.000 euro. Quindi se vorrà incassare la penale, l’Idv dovrà intentare un procedimento civile. 

A ben guardare, comunque, visto che il decreto ingiuntivo non ha ricevuto la provvisoria esecutività, l’Idv per il momento non incasserà un centesimo: Olivieri infatti farà opposizione, l’udienza verrà fissata da qui a qualche mese, e per capire come andrà a finire servirà un bel po’ di tempo. E soprattutto, bisognerà entrare nel merito: il partito giustifica la richiesta economica con le spese sostenute per la campagna elettorale e la «gestione delle attività politiche sul territorio». 

Ma probabilmente le spese sostenute andranno documentate nel merito. Il nuovo segretario regionale dell’Idv, Sebastiano De Feudis, preferisce non commentare. Il predecessore, l’onorevole Pierfelice Zazzera, invece esulta: «Quella pronuncia del tribunale - dice - è una grande novità, perché finalmente è stato riconosciuto il valore di un patto firmato tra candidato e partito». 

«PRETESA ASSURDA MA TANTO NON MI RICANDIDO» 
«Non me ne sto occupando. E non è vero che sono stato condannato. C’è un decreto ingiuntivo, e faremo opposizione nei termini dovuti». 

Giacomo Olivieri ostenta sicurezza e liquida la vicenda in poche parole: «Il magistrato - dice Olivieri, che peraltro è avvocato - non ha concesso nemmeno la provvisoria esecutività, né tantomeno i 100.000 euro di danni perché la richiesta dell’Idv non è documentata. Dicono di aver speso soldi per la mia elezione, ma non possono dimostrarlo». 

Qualcuno dice che a seguito di questa vicenda lei tornerà nell’Idv. È vero? 
«Ma quando mai. Quel partito è troppo litigioso. La politica in questo momento mi lascia così tanto indifferente che non prevedo nemmeno una mia ricandidatura a consigliere regionale».
[m.s.]
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)