BARI - Ci sarebbero anche i voti del tifo organizzato biancorosso del quartiere San Paolo di Bari dietro l’elezione di Maria Carmen Lorusso nel Consiglio comunale di Bari a maggio 2019. E, in particolare, quello riconducibile ai due gruppi di tifosi «Cani sciolti» e «Bulldog», entrambi con a capo esponenti di spicco del clan mafioso Montani.
Parlano chiaro le intercettazioni trascritte nell’inchiesta della Dda di Bari che ha portato due giorni fa all’arresto di oltre 130 persone (compresa la consigliera Lorusso ai domiciliari, il marito Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale e avvocato, finito in carcere).
Anelli di congiunzione tra Olivieri e il clan sarebbero stati Michele Nacci (che era candidato in tandem con Lorusso a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Pasquale Di Rella, primo dei non eletti) e la suocera Bruna Montani (cugina del capo clan Andrea «Malagnac», entrambi in cella), accusati di aver assicurato i voti del clan Montani in cambio di denaro, buoni spesa e buoni benzina, oltre all’impegno della stabilizzazione lavorativa di Nacci e alla promessa di assunzione per la figlia...
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