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«Lu sule, lu mare e lu ientu non bastano più a Lecce», parla Loredana Capone

 
Mimmo Mazza

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Mimmo Mazza

«Lu sule, lu mare e lu ientu non bastano più a Lecce», parla Loredana Capone

Presidente del Consiglio Regionale pugliese: «Servizi e infrastrutture per destagionalizzare il turismo»

Giovedì 17 Novembre 2022, 07:04

LECCE - La prima donna della politica pugliese si è fatta le ossa, politicamente parlando, tra Palazzo Carafa (sede del Comune) e Palazzo dei Celestini (sede della Provincia), due dei magnifici edifici che contrassegnano il centro storico del capoluogo salentino. E pur avendo ormai ruoli di prestigio e di responsabilità a Bari da oltre dieci anni, a Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale pugliese, brillano gli occhi quando parla della sua Lecce. Seduta in un caffè di fronte alla colonna di Sant’Oronzo orfana della statua del santo protettore (l’originale viene sottoposta a meticoloso restauro e non sarà più esposta agli agenti atmosferici, la copia non è ancora pronta), risponde alle domande della Gazzetta.

Nel 1995 Salvemini padre la nominò assessore comunale. Da allora che è successo?

«Che ho fatto l’assessore comunale per due anni, poi sono andata alla Provincia come assessore prima e vicepresidente poi, fino allo sbarco alla Regione. Una attività intensa, entusiasmante, premiata dagli elettori al giudizio dei quali nella primavera del 2004 mi sottoposi pur avendo partorito da un mese: fui eletta consigliere provinciale della città di Lecce, grazie a mio marito riuscii a gestire casa e politica, cosa che poi ho continuato a fare».

Lecce perde in numero di imprese attive e cresce in numero di turisti accolti: dov’è l’errore?

«Non c’è nessun errore, semplicemente. La pandemia ha lasciato degli strascichi in alcuni settori...

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