BARI - Sono oltre vent'anni che Università pugliesi e russe firmano accordi nei più vari settori di ricerca. Un rapporto profondo e sfaccettato che ora rischia d’essere ferito a morte da questa guerra.
La più antica intesa accademica a rinnovo tacito di cui abbiamo trovato traccia risale al 17 giugno 1998 e riguarda l’Economia. In Italia presidente del Consiglio dei Ministri era Romano Prodi, mentre in Russia Borís Nikoláevič Él’cin era stato riconfermato presidente da un paio d’anni (con il 53,80% delle preferenze). Fu allora che il Dipartimento di Economia e Finanza di Bari, guidato dal professor Ernesto Longobardi, firmò una convenzione quinquennale con l’Accademia delle Finanze di Mosca.
Quattro anni dopo, il 26 giugno 2002 viene siglata la convenzione tra la Moscow state Medical Stomatological University e il Dipartimento interdisciplinare di medicina guidato da Gianfranco Favia. In Italia erano i tempi del Berlusconi II, mentre Vladimir Putin era stato eletto presidente della Federazione Russa già da due anni (alle presidenziali del 2000, le prime successive alle dimissioni di El’cin, con il 52,94% delle preferenze). L'anno dopo, il 13 novembre del 2003 il Dipartimento di Scienze mediche di base, neuroscienze e organi di senso guidato da Gianfranco Gennarini firma una intesa con la Lomonosov Moscow State University. Il 4 ottobre 2005, convenzione tra il Dipartimento di Economia e Finanze di Agostino Marengo e l’Università di Stato di Irkutsk. Nel 2009, porta la firma del prof. Marco Caratozzolo (accademico di Letteratura russa all’Università di Bari) la convenzione del Dipartimento Ricerca e innovazione umanistica con l’Humanitarian pedagogical institute di Mosca. È del 10 aprile 2012 la convenzione tra il Dipartimento di Scienze della terra e geoambientali guidato dalla professoressa Emanuela Schingaro e il Vinogradov Institute of Geochemistry, ramo siberiano dell’Accademia russa delle Scienze. In Italia c’era il Berlusconi IV, mentre a Mosca è l’ora del tandem Dmitrij Medvedev presidente e Putin primo ministro.
Nel 2014, nuova convenzione tra il Diparimento di Chimica della professoressa Angela Dibenedetto e la Università federale degli Urali di Ekaterinburg.
I rapporti accademici si intensificano al punto che nel 2016 viene firmato un memorandum d’intesa quinquennale tra il Dipartimento di Economia, management e Diritto dell’impresa del prof. Fabrizio Baldassarre e la Moscow State University of Railway Engineering. Nel 2017 è Scienze Politiche, con la professoressa Denise Milizia, a stringere un «accordo di cooperazione» quinquennale con la Penza State University. Nel 2018, pochi giorni dopo la rielezione di Putin a presidente della Federazione russa (con il 76,69% delle preferenze), il prof. Caratozzolo firma una nuova convenzione che unisce l’Università di Bari questa volta con la Statale di Astrakhan mentre l’Interateneo di Fisica (prof. Gaetano Scamarcio) s’impegna in un accordo di cooperazione quinquennale (scadrà l’8 ottobre 2023) con l’Itmo - Università statale di informatica, meccanica e ottica di San Pietroburgo. Due anni fa, infine, sono stati siglati altri due accordi di collaborazione accademica quinquennali (scadranno entrambi nel 2025). Uno riguarda Scienze biomediche e oncologia umana (prof. Angelo Vacca) e la State Medical University Sechenov di Mosca. L’altro, firmato dal citato prof. Caratozzolo, riguarda Ricerca e innovazione umanistica e la Belgorod National Research University. Restano in forse anche i progetti Erasmus, come quello tra Politecnico di Bari e 4 Università russe, con scadenza 31 luglio 2022.