BARI - Criteri e misure per favorire e promuovere la parità di genere nelle procedure di gara e gli appalti pubblici è quanto prevede la delibera approvata dalla giunta regionale della Puglia. Si tratta di indirizzi per l'introduzione del «gender responsive pubblic procurement», un nuovo sistema introdotto a livello europeo e previsto dalla Agenda Onu 20/30 per promuovere la parità di genere come leva dello sviluppo economico sostenibile. L'atto elaborato dal gruppo di lavoro interassessorile sull'Agenda di genere è relativo agli appalti della pubblica amministrazione regionale, anche quelli che saranno attivati con il Recovery fund, con punteggi che premino le imprese che mettono in pratica l’uguaglianza di genere nelle retribuzioni, nelle carriere e nel management. Al contempo saranno individuati una serie di criteri che richiedano alle imprese destinatarie degli investimenti concrete azioni a favore della parità in azienda, dall’equilibrio di genere nelle posizioni manageriali alla eliminazione del gender pay gap.
Guardando ai dati, il tasso di occupazione femminile in Puglia nel 2019 (35,6%) è ben al di sotto di quello nazionale (53,8%) e anche il tasso di mancata partecipazione al lavoro nella regione è marcatamente femminile (38,7%) rispetto al tasso per gli uomini che si ferma al 24,2%. L'obiettivo della delibera approvata dalla giunta è l’adozione, entro il 2022, di un regolamento finalizzato ad istituzionalizzare, sul territorio regionale, l’approccio al procurement gender sensitive. "Un’occasione storica per la Puglia - commenta l’assessore al Lavoro Sebastiano Leo - per far uscire i temi di genere dall’alveo delle politiche settoriali, a valenza prevalentemente dei diritti e della giustizia sociale, per portarli nel terreno che più dovrebbe essere loro proprio, ossia quello economico, dove lavoro e sviluppo economico insieme sono centrali». «Siamo orgogliosi - aggiunge l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci - di essere la seconda regione d’Italia ad aver approvato l’introduzione del gender responsive pubblic procurement, uno strumento innovativo per promuovere l'occupazione femminile nelle imprese».