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«Con le varianti conviviamo dall'estate scorsa», parla responsabile genetica Istituto Zooprofilattico

 
Massimo Levantaci

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Massimo Levantaci

«Con le varianti conviviamo dall'estate scorsa», parla responsabile genetica Istituto Zooprofilattico

Antonio Parisi: «Il 50% dei casi ormai sono di variante inglese»

Giovedì 04 Marzo 2021, 13:52

«La variante che preoccupa di più è quella inglese, ma non è vero che colpisce prevalentemente i giovanissimi: sono semplicemente anche loro a rischio perchè il virus allarga il suo raggio d’azione».
Lo afferma Antonio Parisi, direttore sanitario vicario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Puglia e Basilicata, responsabile del laboratorio di Genetica della sezione di Putignano tra i primi a isolare nel dicembre scorso il virus corrispondente al ceppo proveniente da Oltremanica.

Peraltro quella inglese non è la prima variante con cui facciamo i conti: a settembre il Covid cinese presentava già un genotipo diverso.
«Sì, la variante spagnola si è diffusa nella maggior parte delle regioni italiane dopo l’estate. Ma abbiamo continuato a parlare di virus cinese forse perchè l'impatto mediatico è stato diverso. Comunque già allora il virus era cambiato».

Ora abbiamo anche la variante nigeriana, c'è quella brasiliana e sudamericana. Quante altre mutazioni dobbiamo attenderci?
«Stiamo verificando quali di queste varianti siano tendenzialmente dominanti ai fini della resistenza ai vaccini. Parliamo comunque al momento di focolai poco frequenti, tendono ad avere una presenza estemporanea».

La variante inglese invece si sta affermando con la stessa forza del virus originario cinese e della spagnola.
«Abbiamo ragione di ritenere che sia così. Ormai il 50% dei contagi in Puglia è dovuto alla variante inglese, l’altro 50% alla spagnola. La variante inglese ha una tendenza dominante, non sappiamo ancora se anche le altre varianti abbiano la stessa capacità».

Da cosa lo capite, dall’incidenza dei casi esaminati?
«Dal monitoraggio continuo sulle nuove varianti. Finora abbiamo sequenziato e depositato a beneficio della ricerca nazionale 60 genomi, altri 30 solo nell'ultima settimana: la metà fa riferimento alla variante inglese».

L’estate e dunque le temperature più miti sono un nostro alleato?
«Il caldo è un falso mito. La speranza è che la maggior parte di noi diventi immune, o perchè ha già contratto il virus oppure dopo esser stato vaccinato».

In Puglia abbiamo oltre 100mila guariti, poi ci sono i vaccinati. Quanto può durare l’immunizzazione dei guariti? E con le varianti come la mettiamo?
«In alcuni casi la variante inglese ha dato positività, ma senza sintomi. L’immunizzazione dipende dalla presenza di anticorpi, variabile da persona a persona».

La variante inglese che colpisce di più i giovani è dunque un altro falso mito?
«I giovani erano sensibili anche al virus cinese, abbiamo adesso una maggiore incidenza tra i bambini perchè i numeri si allargano e aumentano i casi».

Valgono sempre le regole del distanziamento e della mascherina?
«Il virus sopravvive se riesce a riprodursi da persona a persona. Aumentando il numero di casi aumentano anche i morti e questo lo dobbiamo evitare. Sì, le regole non cambiano, dobbiamo cercare di difenderci così».

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