L’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari) è il primo centro in Italia (e tra i 100 al mondo) ad eseguire trattamenti radioterapici senza marker cutanei o tatuaggi grazie all’utilizzo di AlignRT, il sistema di SGRT (Surface Guided Radiation Therapy). Ha per questo motivo ottenuto il premio «Tattoo and Mark-Free Treatment Centre» dalla VisionRT, azienda britannica punto di riferimento mondiale per la metodica SGRT.
Il sistema AlignRT, unico nel suo genere - è detto in una nota del Miulli -, utilizza sei telecamere stereoscopiche ad altissima risoluzione, capaci di analizzare ad elevatissima velocità le immagini prodotte. In questo modo è possibile ricostruire la superficie 3D del paziente in tempo reale, calcolando gli spostamenti del trattamento radiante con accuratezza sub-millimetrica.
«Dal punto di vista del paziente, i tatuaggi non sono ben accettati per diverse ragioni - spiega Alba Fiorentino, direttrice dell’U.O.C. Radioterapia Miulli ART -. Si tratta di tattoo visibili per sé e per gli altri, indelebili, che rappresentano un ricordo costante e indesiderato della terapia e spesso in conflitto con credenze socio-religiose».