Il bollettino

Puglia, altalena di contagi: altri 926 casi (9%) e 31 morti. Fitto su zona arancione: colpa di Emiliano, dramma bar e ristoranti

Redazione on line

Intanto infuria la polemica per la decisione di lasciare la Puglia in zona arancione per la carenza di posti letto a fronte dell'aumento dei contagi

Il bollettino Covid della Regione Puglia registra oggi 926 casi positivi su un campione pari a 9830 test (poco più del 9%, circa il doppio della media nazionale), ma il numero dei morti continua ad essere alto, superiore alla media delle scorse settimane. Pur in presenza di 846 persone guarite, il numero dei positivi si attesta sulle 51.075 unità, di cui il 97% in isolamento domiciliare.

I nuovi casi sono così distribuiti: 296 in provincia di Bari, 77 in provincia di Brindisi, 88 nella provincia BAT, 170 in provincia di Foggia, 108 in provincia di Lecce, 187 in provincia di Taranto, 3 provincia di residenza non nota. 3 casi di residenza fuori regione sono stati riclassificati e attribuiti.

Dei 31 decessi, 6 sono stati registrati in provincia di Bari, 8 in provincia BAT, 2 in provincia di Brindisi, 8 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 4 in provincia di Taranto, 1 fuori regione.

Sono complessivamente 73.859 sono i pazienti guariti, mentre il numero dei ricoverati è rimasto invariato (1.584).

Intanto proseguono le polemiche per il mantenimento della Puglia in zona arancione, una delle quattro regioni italiane a non essere giallo. Nonostante il valore del parametro Rt (indica il numero di contagi secondari innescati da ogni singolo caso non asintomatico) sia pari a 0,91, dunque al di sotto della soglia di uno che indica una espansione dell’epidemia, i 6.727 casi registrati nel corso della settimana sono superiori a quelli dei sette giorni precedenti. E quindi, pure a fronte di uno scenario paragonabile con quello della scorsa estate, l’occupazione di Terapie intensive e reparti medici oltre la soglia di allerta ha fatto propendere i tecnici ministeriali per la massima cautela, rappresentata appunto dalla fascia di rischio alto.

Dall’anticipazione dei dati pubblicati ieri emerge pure la diminuzione dell’incidenza dei casi negli ultimi 14 giorni (erano 357 ogni 100mila abitanti, sono scesi a 337), mentre i nuovi casi sono stati 6.727 (contro i 6.528 dei sette giorni precedenti). Tuttavia la Puglia è passata da una classificazione di rischio moderato a un rischio alto. Una scelta che in Regione - a dispetto della posizione di Emiliano, che lunedì scorso ha prima annunciato la zona gialla e ha poi detto di preferire quella arancione - ha creato non poco malcontento: nessuno del ministero - spiegano in assessorato - aveva avvertito la task force regionale che si sarebbe andati verso un inasprimento della situazione.

FITTO: PUGLIA ZONA ARANCIONE, COLPA DI EMILIANO - Intanto l'eurodeputato co-presidente del gruppo europeo ECR-Fratelli d'Italia, Raffaele Fitto, punta l'indice contro la Regione: «La Puglia resta Arancione perché siamo la regione che ancora ieri aveva il più alto numero di ingressi in terapia intensiva: 21. La Lombardia - che ha 10 milioni di abitanti ed è la regione più colpita dal Covid in Italia - ne ha avuti 15. Il Veneto (altra situazione critica con 5 milioni di abitanti) 14. Ma le comparazioni in negativo con le due regioni del Nord, in zona GIALLA, sono tante: in Puglia abbiamo oltre 51mila positivi, in Lombardia 48mila e in Veneto 28mila. Senza contare, che fin dall’inizio della pandemia evidenziamo un tasso di mortalità in Puglia più alto rispetto ad altre regioni del Centro-Sud. Sono questi solo alcuni dei tanti indicatori che ci penalizzano».

«Insomma, è il sistema sanitario pugliese che non è in grado di reggere una zona con più aperture di attività e possibilità di poter uscire dalla propria regione. Non è per accontentare Emiliano che la Puglia rimane Arancione, ma perché siamo messi male per colpa proprio di chi preferisce spendere 17,5 milioni di euro (e forse più) in un Ospedale Covid nella Fiera del Levante di Bari per 14 posti letti di terapia intensiva, piuttosto che investire su medicina territoriale e prevenzione».

«E a pagare il prezzo - aggiunge - sono i nostri bar e ristoranti costretti ad essere aperti ma solo per fare asporto o domicilio, sono i nostri commercianti che durante i saldi possono lavorare solo con i residenti del proprio Comune, sono gli artigiani che non riescono più a promuovere i loro prodotti made in Puglia. Un intero sistema economico che vive un momento drammatico che denunciamo da tempo»

OLTRE 57MILA I VACCINATI IN PUGLIA - Sono 57.393 i pugliesi che hanno ricevuto la prima e seconda dose del vaccino anti Covid Pfizer e che, quindi, sono immunizzati dal virus. Il dato è inserito nel report regionale ed è aggiornato ad oggi 6 febbraio. Complessivamente, le dosi somministrate sono 137.048, 79.655 sono quelle che riguardano solo la prima inoculazione. Sono 535, invece, i vaccini Moderna utilizzati in Puglia: 252 in provincia di Brindisi, 262 a Lecce e 21 nel Foggiano. La provincia di Bari è quella con il maggior numero di somministrazioni, 45.772, segue Lecce con 27.326, Foggia 24.808, Taranto 17.174, Bat 11.112 e Brindisi 10.856. 

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