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Truffa alla Regione, l’indagine va avanti sulle parcelle d’oro pagate agli interni

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Truffa alla Regione, l’indagine va avanti sulle parcelle d’oro pagate agli interni

L'inchiesta sulla truffa da 23 milioni alla Regione per i contributi agricoli mercoledì scorso ha portato ai domiciliari sei persone tra cui tre avvocati e una dipendente del Tribunale di Bari

Lunedì 21 Dicembre 2020, 10:24

BARI - Prosegue l’inchiesta della Procura di Bari sulla truffa da 23 milioni alla Regione per i contributi agricoli che mercoledì ha portato ai domiciliari sei persone tra cui tre avvocati e una dipendente del Tribunale di Bari.

Dopo gli interrogatori davanti al gip Giovanni Abbattista, alcuni degli indagati stanno valutando il ricorso al Riesame: ma nel frattempo la Finanza continua ad approfondire gli elementi emersi negli ultimi mesi.

La Regione, che nel 2018 ha dato il via alle indagini con un esposto dettagliato sulle migliaia di decreti ingiuntivi notificati dagli avvocati Michele Primavera e Oronzo Panebianco, ha infatti depositato numerosi altri esposti. Che non riguardano soltanto - e strettamente - la vicenda che ha portato il procuratore facente funzioni Roberto Rossi e il pm Francesco Bretone a chiedere le misure cautelari emesse la scorsa settimana. Ma riguardano altre questioni, in parte già emerse: ad esempio irregolarità nelle richieste di rimborso da parte di avvocati interni ed esterni che hanno già portato l’Avvocatura regionale a rivedere le liquidazioni di alcuni compensi. La vicenda delle «parcelle d’oro» (nata da una interrogazione grillina) ha peraltro già portato, nello scorso febbraio, al licenziamento di un funzionario addetto alle liquidazioni che non si sarebbe accorto di circa 100mila euro di contributi unificati non dovuti pagati tra 2017 e 2018. La questione riguarda anche un ex avvocato interno, per il quale pure è stato disposto il licenziamento ma che nel frattempo ha chiesto e ottenuto di andare in pensione anche se è stata sottoposta a procedimento disciplinare.

Tutti questi aspetti sono confluiti nel fascicolo di indagine della Procura, che nel corso dei mesi ha anche acquisito documentazione e ha provveduto a valutare le posizioni delle persone coinvolte. Non è da escludere, dunque, che ci possano essere ulteriori indagati. Il filone principale (quello sui contributi agricoli) conta finora 23 indagati, ma sono al vaglio i ruoli di alcuni giudici di pace che avrebbero emesso decreti ingiuntivi senza indicare il titolo a cui si riferiscono, o in assenza delle generalità del debitore. Uno di questi provvedimenti è stato annullato autonomamente dal giudice, senza che nessuno lo chiedesse: la toppa peggiore del buco. 

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