Sabato 06 Settembre 2025 | 23:22

Cashback? Oggetto misterioso: scetticismo fra i commercianti

 
Valentino Sgaramella

Reporter:

Valentino Sgaramella

Cashback? Oggetto misterioso: scetticismo fra i commercianti

Qualcuno è fiducioso: il sistema incentiverà gli acquisti

Lunedì 14 Dicembre 2020, 12:57

Molto scetticismo tra i commercianti all’introduzione della misura del cashback. L’altro giorno alla Conad di Casamassima dalla direzione commerciale dichiaravano di non avere ricevuto ancora alcuna comunicazione dalla sede centrale, perciò non sanno come funzioni tutta l’iniziativa per cui si astengono dal rilasciare dichiarazioni.

In galleria, tutte le attività commerciali hanno le saracinesche abbassate. Il centro commerciale è aperto al pubblico solo nel reparto alimentare. In pratica, lo Stato garantisce rimborsi del 10 per cento per acquisti di 1.500 euro. Vito Abrusci, delegato Confcommercio di Acquaviva, rimarca: «L’Italia si sta riducendo a un’enorme lotteria. Questo strumento serve per controllare il commerciante. Si offre l’illusione di risparmiare. Le commissioni bancarie a carico di chi saranno? Alla fine della fiera, sarà un regalo al mondo bancario. Se il Governo vuole davvero sostenere le imprese commerciali - attacca Abrusci -, deve annullare il pagamento delle tasse in questo periodo perché se c’è il lockdown e il commerciante ha contratto mutui per ampliare i locali o per una ristrutturazione legata al Covid, e d’altronde non incassa, non può pagare tasse su un profitto inesistente».
Fabio Topputi, titolare di un supermercato a Turi, la pensa diversamente: «A mio avviso - afferma - il cashback è utile. In pratica - semplifica - il cliente che paga con carte o app ha un rimborso del 10 per cento fino a un massimo di 150 euro».
Almeno sulla carta, il meccanismo è elementare. Il cittadino si iscrive a una app sul proprio cellulare. Si reca nel supermercato o nel negozio e se, per esempio, spende 80 euro, l’accredito sarà di 8 euro sulla stessa app. «Questi soldi - aggiunge Topputi - possono essere spesi in tutti i negozi che aderiscono all’iniziativa. Il sistema quindi incentiva gli acquisti».

Rino Carelli, titolare di un bar tabacchi e stazione carburanti, invece è scettico: «Bisogna adeguare il software che aggiorni la cassa elettronica. Noi comunichiamo ogni giorno per via elettronica i nostri dati all’Agenzia delle Entrate. L’adeguamento delle casse fiscali è però a carico del commerciante. Costa 400 euro. Serve un po’ di tempo per la modifica. Mi dicono che i server sono oberati di richieste». La critica: «Non c’è stato un adeguato preavviso. È stato un “pronti via” immediato».
Giuseppe Cristantielli gestisce un supermercato: «Molti consumatori confondono questa cosa con la lotteria degli scontrini in vigore dal primo gennaio». Ricorda di che cosa si tratta: «Il cliente viene da me e fa la spesa. Paga con bancomat. Mi dà un codice alfanumerico di 8 caratteri. Questo codice lo imposto sul registratore di cassa e finisce in una specie di ruota della fortuna. Ci sarà un’estrazione a sorte con diversi premi da 30mila euro ogni mese e altri da 5mila al giorno. Un unico vincitore in Italia si aggiudica 5 milioni di euro. È una specie di gratta e vinci».

Veniamo al cashback. «Il cliente viene da me e spende 200 euro. Poi va in macelleria e ne spende altri 500. Infine in un terzo negozio sborsa altri 800 euro. Sono 1.500 euro ma non validi per il rimborso. Sarebbero validi solo se quel cliente spende 10 volte e ogni spesa vale 150 euro. Non vale se per esempio acquisto un televisore da 1.500 euro. In quel caso lo Stato non mi rimborsa 150 euro - puntualizza Cristantielli - perché quei 1.500 euro devono essere frutto di almeno 10 distinte transazioni. Io ho capito così ma potrei sbagliarmi».
Francesco Cristoforo ha un ristorante: «Mi sembrano piccoli stratagemmi - dice - per tracciare il danaro piuttosto che farlo circolare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)