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Pop. Bari, protesta davanti al tribunale per Riesame Jacobini. Udienza rinviata

 
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Popolare Bari, protesta davanti al tribunale per interrogatori Jacobini

«Vogliamo giustizia» è la richiesta di un gruppo di azionisti e risparmiatori che sarà ricevuto dal procuratore Rossi

Lunedì 17 Febbraio 2020, 11:32

18:24

BARI -  Sono state rinviate a mercoledì 19 febbraio le discussioni dinanzi al Tribunale del Riesame di Bari dei ricorsi della difesa per la revoca degli arresti domiciliari di Marco e Gianluca Jacobini, padre e figlio rispettivamente ex presidente ed ex co-direttore della Banca popolare di Bari, e di Elia Circelli, responsabile bilancio dell’istituto di credito barese. In udienza la Procura, con l’aggiunto Roberto Rossi e i sostituti Savina Toscani e Federico Perrone Capano, ha depositato nuova documentazione, contenente prevalentemente verbali di sommarie dichiarazioni di alcune persone sentite nelle ultime settimane.
I difensori degli indagati hanno chiesto termine per visionare i nuovi atti e interloquire: così l’udienza è slittata di due giorni. Gli indagati, agli arresti domiciliari dal 31 gennaio scorso, rispondono, a vario titolo, di falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza.

Intanto, sempre questa mattina, all’esterno del Tribunale hanno protestato circa 30 risparmiatori, che hanno chiesto di essere ricevuti dal procuratore aggiunto a Roberto Rossi. E, pare, il procuratore a breve li riceverà. 

«Siamo qui - dicono - per ringraziare e sostenere l’operato del dottor Roberto Rossi (il procuratore aggiunto che coordina l’inchiesta, ndr) nella sua azione di accurata indagine a carico della famiglia Jacobini, perché quanto commesso dai responsabili della banca emerga nella sua totalità. Vogliamo giustizia». Gli azionisti che si ritengono truffati annunciano inoltre una manifestazione di protesta il 28 febbraio alle 10 in corso Cavour a Bari (dove c'è la sede della banca) «per manifestare la nostra rabbia e determinazione e far sapere a livello nazionale che non siamo per la trasformazione in Spa, laddove i nostri amministratori nazionali, il governo, non ci garantiscono formalmente una tutela».

IN CASA JACOBINI ARMI E REPERTI ARCHEOLOGICI -  Diverse armi da fuoco, alcune delle quali illegalmente detenute, e reperti archeologici sono tra gli oggetti sequestrati a casa di Marco Jacobini, ex presidente della Banca Popolare di Bari, durante le perquisizioni eseguite contestualmente alla notizia degli arresti domiciliari, lo scorso 31 gennaio, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari sulla gestione della banca.

Il dettaglio dei sequestri è contenuto in uno degli atti prodotti oggi dagli inquirenti nell’udienza dinanzi al Tribunale del Riesame di Bari per la revoca delle misure cautelari. Marco Jacobini, suo figlio Gianluca, ex co-direttore della banca, ed Elia Circelli, responsabile bilancio dell’istituto di credito, rispondono a vario titolo di falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza.

Oltre ai verbali dei sequestri, i magistrati hanno prodotto una informativa della Gdf con il contenuto di telefoni e computer sequestrati agli indagati, quindi sms, mail e documenti. Tra i nuovi documenti depositati dai pm ci sono anche i verbali di sommarie informazioni testimoniali di alcuni dipendenti della banca. I difensori degli indagati hanno due giorni per visionare tale documentazione prima di tornare in aula, mercoledì 19 febbraio, e chiedere la revoca degli arresti.

 

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