BARI - L'effetto regionali in Emilia Romagna e Calabria si ripercuote anche sulla Puglia. Prende sempre più piede una conferma della candidatura del salentino Raffaele Fitto, ex governatore della regione, che comunque attende l'ufficialità per scendere in campo del tavolo nazionale del centrodestra. Attesa anche per l'arrivo di Crippa (Lega) a Lecce che potrebbe confermare l'ipotesi Fitto o stravolgere le carte in tavola.
Con il Carroccio indebolito, Fratelli d'Italia è il partito che in questo momento registra una netta crescita. Al contrario del Movimento 5 Stelle che, dopo una vittoria schiacciante nel centrosud, si sta spegnendo progressivamente. Questo nuovo assetto politico potrebbe significare per la regione Puglia un banco di prova portando così i pentastellati a non raggiungere la soglia di sbarramento. La sfida è dunque aperta tra un centrosinistra spaccato con Emiliano e la frangia renziana che si contendono lo scettro della leadership e un centrodestra ancora "nebuloso".
LE PAROLE DI TAJANI - «Da qui parte una grande rivoluzione e ha il via la campagna elettorale per vincere anche in Campania e Puglia, dove si voterà nei prossimi mesi, e per permettere al Sud del Paese di tornare ad essere protagonista. Basta assistenzialismo ma creiamo lavoro e permettiamo ai giovani e alle migliori intelligenze del sud di poter essere protagoniste qui e non all’estero». Lo ha detto Antonio Tajani, vicepresidente nazionale di Forza Italia, che è intervenuto alla conferenza stampa della neoeletta presidente della Regione Calabria Jole Santelli.
«Questo lo si può fare soltanto - ha aggiunto Tajani - puntando sulle piccole imprese, sul commercio , sull'agricoltura, sull'artigianato, sulla pesca e sulle libere professioni. Aiutando questi mondi a creare posti di lavoro noi permetteremo alla Calabria e a tutto il sud di crescere e di riscattarsi».
LE DICHIARAZIONI DI D'ATTIS - «Con la vittoria in Calabria dell’amica e collega Jole Santelli, Forza Italia conferma di essere determinante nel Sud del Paese». Così il commissario regionale di Forza Italia, l’on. Mauro D’Attis, e il vice commissario sen. Dario Damiani commentano in una nota le elezioni regionali in Calabria.
«Una bellissima notizia per la Regione e per i cittadini del Mezzogiorno - prosegue la nota -: un popolo che ha dimostrato, ancora una volta, di credere nei valori del centrodestra moderato e responsabile. Si tratta di un risultato che ci riempie di entusiasmo anche e soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali in Puglia, dove siamo sicuri di portare a casa un consenso decisivo per mandare a casa il centrosinistra di Emiliano che tanti danni ha fatto in questi anni di governo. Dalla Calabria, ne siamo certi, parte la rivoluzione azzurra che restituirà ai territori e alla Puglia un governo serio in grado di risolvere i problemi della comunità. Alla Santelli, simbolo del riscatto del Sud, vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro. Ed ora lavoriamo senza sosta per liberare la Puglia dalla sinistra del malgoverno».
LA REPLICA DI EMILIANO - «L'anima buona e saggia dell’Italia senza distinzioni ideologiche è andata a votare e l’Emilia Romagna può proseguire il suo camino. Sono davvero felice. E' questa la strada. Bravi tutti e in particolare Stefano Bonaccini». E’ il commento pubblicato su Facebook sul voto alle regionali in Emilia Romagna del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
LARICCHIA (M5S): «IN PUGLIA IL RISULTATO SORPRENDERA'» - «Il risultato di ieri non è una sorpresa, quello del M5S in Puglia lo sarà. Dalla nostra regione può partire il cambiamento per tutto il Sud Italia: la Puglia può essere la prima regione a guida cinque stelle d’Italia». Lo afferma in una nota la candidata del M5S alla presidenza della Regione Puglia, Antonella Laricchia, commentando l’esito delle regionali in Emilia Romagna e in Calabria.
«I risultati erano più che prevedibili e per questo non ci spaventano - aggiunge - La Puglia è un’altra storia, perché abbiamo iniziato a lavorare, per vincere nel 2020, dal 1°giugno 2015 facendo una vera opposizione a Emiliano, leggendo le carte e beccando scandali e sprechi, più o meno recenti, con responsabilità tanto del centrodestra quanto del centrosinistra, facendo risparmiare milioni di euro ai pugliesi. Lo ribadiamo ancora una volta: siamo la sola alternativa a destra e sinistra e chi oggi parla di equilibri cambiati evidentemente non ci conosce». «Abbiamo iniziato a scrivere il programma da marzo 2019 - aggiunge - partendo da quelli che sono i temi più sentiti dai pugliesi: lavoro, legalità, sanità, trasporti, solo per citarne alcuni. Un programma basato su dati precisi e proposte concrete, non su promesse irrealizzabili fatte in campagna elettorale solo per cercare di accaparrarsi consensi». «L'80% dei cittadini che abbiamo incontrato nelle riunioni provinciali - afferma ancora - si è espresso a favore del coinvolgimento della società civile in questa campagna elettorale e abbiamo tanti professionisti pronti a supportare il nostro progetto».
MELONI: «PER LA PUGLIA ABBIAMO IL CANDIDATO» - «Per la Puglia abbiamo già il candidato e fatto un accordo sulle altre Regioni che vanno al voto. Nell’ambito di queste trattative, abbiamo Puglia e Marche, abbiamo fatto i nomi di Fitto e Acquaroli e altri nomi per altre regioni esistono. Gli accordi ci sono e non credo si debbano ridiscutere». Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fdi, parlando della coalizione di centrodestra e delle prossime sfide regionali.
CRIPPA (LEGA):«PROVIAMO A VINCERE IN PUGLIA» - Ad oggi la Lega è il partito leader della coalizione di centrodestra, poi in democrazia il voto del popolo va rispettato e ascoltato ma lo considero uno stimolo in più per lavorare ancora di più e meglio perché tra cinque anni sono sicuro che l’Emilia Romagna la vinceremo noi, intanto proviamo a vincere la Puglia, Campania, la Liguria, la Toscana il Veneto e le Marche». Lo ha detto il vice segretario della Lega, Andrea Crippa, a Lecce nel corso di un incontro organizzativo.
«I risultati della Calabria e dell’Emilia Romagna - continua Crippa - ci dicono che siamo in crescita sia al Nord che al Sud e che siamo pronti a giocarci qualche partita a maggio. La leadership di Salvini non è in discussione. Quando un partito raddoppia il consenso e consolida rispetto a cinque anni fa il dato delle europee non solo non mette in discussione quella leadership ma la rafforza».
Poi, sulla proposta di candidatura di Fitto, Crippa ha aggiunto: «Credo che ci siano tutte le condizioni per vincere in Puglia, una delle Regioni peggio amministrate in Italia con un centrosinistra diviso e litigioso. Siamo all’interno di una coalizione e da amici decideremo chi sarà il candidato presidente. Su Fitto non c'è alcun veto ma dobbiamo fare in fretta e sbrigarci a sciogliere le riserve. Dobbiamo ragionare su chi è il migliore candidato all’interno della coalizione e mettere insieme un programma. Abbiamo in mente dei nomi, ma li discuteremo al tavolo della coalizione».«La coalizione di centrodestra si presenterà compatta con un proprio candidato».
LAFORGIA, «LA GIUSTA CAUSA» - Il risultato elettorale della Calabria, dove ha «trionfato la destra» è una «terribile metafora della perdurante emarginazione del Mezzogiorno». Lo ha detto Michele Laforgia, presidente dell’associazione politica/movimento culturale La Giusta Causa, aprendo l’incontro nel Teatro Abeliano di Bari con l’economista Fabrizio Barca, coordinatore del Forum Diseguaglianze e Diversità.
«Il sud non conta. Un errore terribile, - ha detto Laforgia - che è paradigmatico degli errori che hanno progressivamente portato alla situazione attuale: l’aumento delle diseguaglianze economiche, culturali, professionali, nell’accesso alle cure e ai servizi pubblici. Come ha spiegato bene Fabrizio Barca, la sinistra ha mostrato 'cecità ai luoghì, finendo col dimenticare, letteralmente, buona parte della sua base politica ed elettorale. Da qui dobbiamo ripartire», dalla «lotta alle disuguaglianze», «abbandonando definitivamente l’idea, molto diffusa anche a sinistra, - ha detto Laforgia - per la quale la ricchezza e lo sviluppo possono essere perseguiti aumentando la ricchezza dei soggetti, delle aree e delle regioni già ricche. Vale per il governo nazionale. Vale per il governo delle nostre città e delle nostre periferie, che quando non sono considerate, alla fine, si vendicano».