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Trasporti in Puglia: biglietto unico per tutti i treni locali. Firmato accordo per collegamento linee ferroviarie

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Trasporti in Puglia: biglietto unico per tutti i treni locali

Da gennaio via al ticket integrato, i gestori utilizzeranno il sistema «Pico», accessibile da internet, da app, totem o punti vendita

Martedì 12 Novembre 2019, 10:26

13:13

Dal prossimo anno, sicuramente entro la primavera ma forse già da gennaio-febbraio, sarà possibile acquistare i biglietti di tutte le ferrovie locali pugliesi attraverso i sistemi informatici di Trenitalia. Un unico biglietto, per esempio, per andare dalla stazione centrale di Lecce all’aeroporto di Bari, o da Foggia a Gallipoli. Dopo 15 anni di annunci, ieri la giunta regionale ha avviato il percorso per attivare la piattaforma unica di vendita: dopo la firma della convenzione con i gestori, prevista stamattina, bisognerà attendere soltanto i tempi tecnici.

Sud-Est (che fa parte del gruppo Fs) già utilizza la piattaforma «Pico» di Trenitalia che prevede l’accesso dal sito Internet, dalla app, dalle colonnine self-service e dai punti vendita autorizzati. Ora anche gli altri gestori (Ferrotramviaria, Fal e FerGargano) dovranno caricare i propri dati sul sistema unico (Trenitalia ha chiesto alla Regione una «fee» una tantum di 354mila euro), poi dopo le verifiche si potrà partire. All’inizio, nella fase sperimentale, il biglietto unico sarà semplicemente la somma dei due o più biglietti necessari per andare dalla stazione di partenza alla destinazione, in un secondo tempo - ma sempre nel corso del 2020 - partirà anche la tariffa unica, calcolata su base chilometrico, che terrà conto delle fasce di percorrenza e dei relativi sconti previsti dalla Regione. Il biglietto unico riguarda solo i collegamenti ferroviari e non quelli su gomma, se non i servizi sostitutivi (gli autobus che sostituiscono i treni).

«Stiamo inaugurando una nuova fase - dice l’assessore regionale ai Trasporti, Gianni Giannini - che darà grandi vantaggi ai pendolari con l’obiettivo di introdurre l’integrazione tariffaria». Dopo le consultazioni preliminari ci sarà una fase di armonizzazione tecnica in cui i vari gestori dovranno interfacciare i propri sistemi a quello di Trenitalia (Fse, come detto, lo ha già fatto da oltre un anno) e quindi bisognerà verificare il corretto funzionamento della piattaforma. Ma questo significherà anche, ad esempio, un’armonizzazione delle regole tariffarie (i biglietti di Trenitalia regionale e di Fse vanno utilizzati entro il giorno previsto) e di quelle sugli abbonamenti come avviene nelle altre regioni in cui il biglietto unico è già operativo.

L’obiettivo finale è l’interoperabilità delle reti, ovvero la possibilità che i treni di un dato gestore possano utilizzare l’infrastruttura di un altro gestore (esempio: Trenitalia sulla linea Fbn per l’aeroporto). Per arrivarci si passerà al gestore unico per il quale sempre stamattina sarà siglato un accordo propedeutico alla stipula di un «contratto di rete»: servirà a creare un soggetto unico che gestisca le tracce orarie (gli «spazi» sui binari), riscuota i pedaggi e si occupi della manutenzione delle linee. Un passaggio fondamentale che richiede anche l’adesione di Rfi, gestore della linea nazionale che dovrebbe materialmente farsi carico anche di tutti gli altri binari. Per capire quale sia la posta in palio, basti dire che la Regione eroga ogni anno decine di milioni di euro destinati alla manutenzione, senza contare gli oltre 600 milioni di euro previsti tra le diverse fonti di finanziamento (fondi europei e Patto per il Sud) per gli interventi infrastrutturali. Un fiume di soldi che dovrà essere canalizzato verso il gestore unico. Il percorso è partito più di un anno fa con gli incontri tra Regione e Rfi, ma aveva subito una battuta d’arresto con il governo gialloverde e le nuove nomine nel gruppo Fs. Ora il progetto è ripartito, ma i tempi non saranno brevi.

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