La notizia
Emiliano: «Iniziati i lavori di Poseidon, l'altro gasdotto del Salento»
Il governatore l'ha annunciato ai giornalisti a Foggia
«C'è uno scoop: oggi sono iniziati i lavori di Poseidon, l’altro gasdotto nel Salento, adesso ho avuto la notizia». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, parlando con i giornalisti a Foggia in occasione dell’inaugurazione dello 'Smartwall’ di 'Graffiti For Smart City' nel rione Candelaro.
«La cosa incredibile è che gli uffici regionali e io stesso non siamo stati informati da nessuno, non è stato informato neanche il Comune di Otranto», dove dovrebbero cominciare i lavori del gasdotto Poseidon. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, lo precisa tornando sull'argomento del nuovo gasdotto, parlando con i giornalisti a margine della posa della prima pietra dell’allungamento della pista dell’aeroporto Gino Lisa di Foggia.
«Una cittadina mi ha trasmesso i filmati dell’inizio, diciamo segreto, dei lavori del gasdotto Poseidon», ha aggiunto: «Più che vero e proprio inizio dei lavori credo siano una serie di adempimenti su carotaggi e prescrizioni».
SOTTOSEGRETARIO SVILUPPO ECONOMICO: NON SERVONO ALTRI GASDOTTI - «Noi abbiamo già risposto a un’interrogazione due settimane fa, in Parlamento: di fatto ad oggi non si rende necessario un ulteriore incremento della capacità di importazione lungo questa dorsale». Lo ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa, rispondendo a Brindisi a una domanda sull'eventualità che il piano di decarbonizzazione possa prevedere altri gasdotti in Puglia, parlando con i giornalisti in generale e non sulla vicenda Poseidon. Quanto alla possibilità che alcune centrali possano essere riconvertite a gas ha detto che si tratta di «un tema che riguarderà l’intero Paese. Nel senso che 'capacity market' è un mercato della capacità, un sistema che abbiamo notificato all’Unione europea qualche settimana fa e prevederà la disponibilità energetica per zone, a chiamata. Questo evidentemente sarà una disponibilità che potrà essere basata in alcuni casi anche a gas. Ma è evidente che dipenderà da zona a zona e soprattutto dall’offerta del servizio che verrà offerto e richiesto conseguentemente da Terna».
«Un tavolo necessario per programmare l’uscita nel 2025 di tutte le centrali a carbone presenti in Italia». Così Davide Crippa, sottosegretario allo Sviluppo economico, ha risposto a Brindisi a una domanda sull'istituzione di un tavolo tecnico, con il coinvolgimento del ministero dell’Ambiente e con i produttori di energia per gestire la fase di uscita dal carbone entro il 2025.
Partecipando a Brindisi a un convegno sulla transizione energetica, Crippa ha precisato che il tavolo «riguarderà i principali produttori di carbone in Italia e avrà delle ricadute territoriali, coinvolgendo le amministrazioni comunali e regionali in questo percorso che ci porterà dal 2025 a non avere più nel parco produttivo energetico italiano il carbone».
«Questa fase di transizione - ha spiegato - deve partire da investimenti, alcuni già partiti, che riguardano soprattutto la rete. Il potenziamento della rete di trasmissione elettrica», in modo tale da risolvere criticità che hanno reso, come in questo caso Brindisi, un’essenzialità nel corso degli anni come centrale di produzione energetica. Quindi l’importante sarà potenziare il sistema delle infrastrutture e parallelamente arrivare a un sistema che metta in gioco le rinnovabili e i sistemi di accumulo ad essa collegati».
BORRACCINO: DECARBONIZZAZIONE SVOLTA SOCIETA' - «I tempi non sono lunghi e ovviamente gli enti locali, il Comune, Regione Puglia, l’Enel non si faranno trovare impreparati rispetto a un appuntamento importante: la decarbonizzazione è un elemento che farà svoltare la società». Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Cosimo Borracino, che partecipa a Brindisi a un convegno sulla decarbonizzazione e sulla transizione energetica.
Sul futuro della produzione di energia, Borraccino ha sottolineato l’importanza delle «fonti rinnovabili, nella speranza che riescano a soppiantare totalmente la produzione». "Se non dovessimo riuscirci soltanto con le fonti rinnovabili - ha sottolineato - dovremmo prevedere anche qualcosa di gas».
«Ovviamente, rispetto alla domanda 'fonti rinnovabili o gas' - ha concluso - noi ci attrezziamo nell’ambito della nuova versione del Piano energetico ambientale a premiare e a preferire le fonti rinnovabili».