E' frode in pubbliche forniturè il reato ipotizzato dalla Procura di Bari che indaga su alcuni costi relativi alla realizzazione, ormai ultimata, della nuova sede del Consiglio regionale della Puglia, in via Gentile a Bari. E’ quanto riporta l’edizione barese del quotidiano «La Repubblica». L’esistenza dell’indagine - finora senza indagati né ipotesi di reato - era nota da mesi, da quanto il Codacons ha presentato una denuncia e i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno integrato un esposto già presentato in estate, fornendo agli inquirenti un elenco dettagliato dei presunti sprechi.
L’inchiesta coordinata dal pm Savina Toscani, tuttora a carico di ignoti, è delegata alla Guardia di Finanza che è al lavoro sulla documentazione acquisita negli uffici regionali. I finanzieri stanno ricostruendo l’iter amministrativo relativo alla realizzazione della struttura, per verificare i costi previsti dal capitolato d’appalto e gli eventuali aumenti illegittimi degli stessi. Stando a quanto denunciato, alcuni costi della sede, la cui realizzazione ha comportato un investimento complessivo di 87 milioni di euro, sarebbero stati sovrastimati, per esempio le 1.600 plafoniere da 637 euro.

Nuova sede Regione
Cassazione: «La gara
non fu regolare»
Sulla medesima questione indaga anche la Corte dei Conti, ipotizzando un possibile danno erariale, e quasi in contemporanea con l’avvio dell’inchiesta penale il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha istituito un collegio di vigilanza per verificare la congruità dei prezzi i cui esiti saranno trasmessi all’autorità giudiziaria.
Sulla vicenda delle famose plafoniere pagate a pedo d'oro se ne è occupata anche la trasmissione di La7 Non è l'Arena condotta da Massimo Giletti.