L'audizione alla Camera

Emiliano lasciato solo nella lotta alla Xylella: «Ho fatto tutto il possibile»

Alessandra Flavetta

Ma da Pd e M5S: «ambientalista da salotto»

«La Xylella ci ha colpiti alle spalle perché le piante ornamentali da caffè non erano inserite nel meccanismo di sorveglianza dei varchi dell’Ue»; «io sono stato lasciato solo» nella lotta alla batteriosi, che «non si può fare coi tempi dei ricorsi al Tar»; «la Regione Puglia non ha mai preso posizione contro il Piano Silletti, anzi lo ha agevolato». Sono queste le tre linee di difesa che Michele Emiliano, ascoltato in Commissione Agricoltura della Camera, premette prima di scontrarsi con il relatore della indagine conoscitiva sulla diffusione della Xylella, il barese Giuseppe L’Abbate (M5S), con il leghista Marzo Liuni, che lo accusa di essere «un ambientalista da salotto», fronteggiando anche il fuoco amico del Pd.

L’Abbate, convinto del «bradipismo di Emiliano sui monitoraggi non effettuati per mesi», ieri si aspettava «un mea culpa» che non è arrivato. Così ha rinfacciato al governatore le dichiarazioni del dicembre 2015, quando definì «una liberazione» l’intervento della Procura di Lecce che, nell’ambito dell’inchiesta sulla diffusione colposa della malattia, sequestrò gli ulivi da eradicare in base al piano Silletti. «Mi scuso se quella dichiarazione ha creato equivoci, ma il M5S guidava una rivolta contro gli abbattimenti, accusandomi di essere sordo al grido della popolazione, ero appena stato eletto e c’erano problemi di ordine pubblico ed esposti alla magistratura di soggetti vicinissimi ai 5S», contrattacca il magistrato.

Ma certo dimentica di aggiungere che a quei tempi flirtava con i grillini. Tanto che, rispetto alla sua solitudine, viene attaccato anche dai deputati del Pd, che elencano gli interventi dei governi di centro-sinistra per delimitare l’epidemia. «Fino al gennaio 2016 – replica l’audito – non avevo poteri d’intervento e dopo, la Regione ha dato vita al più imponente sistema di monitoraggio al mondo, riconosciuto anche dall’Ue, con 340mila esami sulle piante». Quando poi «abbiamo proceduto con gli abbattimenti, ogni ordinanza veniva impugnata al Tar». Ecco perché chiede al parlamento di dotare la Regione «dei poteri di abbattimento senza notifica ai proprietari», che con il doppio campionamento permette «le controanalisi» e il risarcimento in caso di errore.

«La Regione ha messo centinaia di milioni»”, aggiunge Emiliano, chiedendo di fare le dovute proporzioni: «un miliardo di danni da Xylella, a fronte di 5 milioni arrivati per i monitoraggi, che erano il residui dei 10 milioni messi dal Ministro Martina». Ragione per cui il governatore rilancia la proposta di De Castro e Fitto di un cofinanziamento nazionale del Piano di Sviluppo Rurale per ristorare gli olivicoltori pugliesi e «reimpiantare le specie tolleranti o resistenti, ripristinando la capacità produttiva olivicola e il paesaggio della Puglia».

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