Lunedì 08 Settembre 2025 | 10:56

Pensioni, Regione a rischio stop
con «quota 100» via 450 addetti

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

La Corte Costituzionale boccia sette leggi della Regione Basilicata

Sostituzioni quasi impossibili per l’allargamento della pianta organica agli altri enti

Lunedì 05 Novembre 2018, 11:24

12:16

POTENZA - Una mannaia sulla macchina burocratica. Una mannaia che potrebbe se non bloccare quanto meno rallentare, e di molto, l’attività amministrativa regionale. Sono i riflessi che si potrebbero avere dall’applicazione di Quota 100, il meccanismo individuato dal governo Conte per eliminare la legge Fornero e modificare il sistema delle pensioni, sull’ente regionale. Con Quota 100, infatti, ad avere la possibilità di andare in pensione sono ben 450 addetti, tra funzionari e dirigenti.

In particolare, il numero è emerso da uno studio che il governo regionale avrebbe messo a punto nei giorni scorsi per iniziare a capire l’impatto delle nuove norme sulla macchina burocratica. Insomma, ad avere la possibilità di lasciare il lavoro sarebbe una unità ogni quattro ma, nello stesso tempo, molto difficilmente queste persone potrebbero essere sostituite considerato non solo il blocco del turn over ma anche il numero attuale di dipendenti regionali circa 1700 in tutto. Una cifra notevole che è frutto dell’ acquisizione nel ruolo del personale regionale degli addetti di altri enti, a cominciare dalle Province e dalle ex Comunità Montane. Con gli anni la pianta organica regionale che prevedeva 900 unità, infatti, e man mano lievitata arrivano a ben 1700 unità.
A cui vanno aggiunti, tra l’altro, gli esterni con contratti a tempo determinato ed il personale che lavora nei servizi esternalizzati dalla Regione. Insomma, un nucleo sostanzioso che - già in passato - aveva spinto li giudici della Corte dei Conti di Basilicata a chiedere di ridurre le spese per il personale del massimo ente regionale.

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